Finora 19 Paesi su 41 hanno scelto l’artista e in molti casi la canzone da mandare a Torino. Ma la strada da percorrere è lunga e non mancheranno di certo sorprese.
La macchina organizzatrice dell’Eurovision Song Contest è in pieno fermento.
Mentre impazza già l’attività dei bookmakers, che puntano su una seconda vittoria consecutiva dell’Italia – stavolta in casa – con Blanco e Mahmood, abbiamo i nomi dei rappresentanti di Ucraina, Estonia, Lettonia, Lituania e Austria. Ma è ancora presto per poter stilare un’ipotetica classifica. All’appello mancano ancora 22 Paesi.
Un milione e mezzo di euro dal Governo italiano
È notizia di questi giorni che il Governo italiano ha stanziato un milione e mezzo di euro per l’organizzazione del concorso.
“Ringrazio il ministro Garavaglia e i nostri parlamentari che si stanno attivando per fare in modo che la città e la regione possano davvero fare bella figura, avendo colto l’importanza dell’evento per l’immagine nazionale”,
ha commentato dal Sindaco del capoluogo lombardo Stefano Lo Russo lo scorso 11 febbraio.
L’Ucraina punta sulle tradizioni
L’Ucraina, che in questi giorni è al centro della cronaca estera mondiale, si è concessa una serata di svago e spensieratezza con la finale del programmaVidibir, che ha visto trionfare Alina Pash con la canzone “Тінізабутихпредків” (“Le ombre degli antenati dimenticati”), in lingua ucraina con una parte rap in inglese, che rende omaggio alle radici e alla memoria di chi ci ha preceduto e cita anche il nostro Dante.
Alina Pash è una cantante, compositrice e attrice ucraina, la cui musica combina elementi di R&B e hip-hop, che si mescolano con le sonorità tradizionali dei Carpazi. Originale anche la performance con abiti folkloristici.
L’Ucraina ha partecipato per la prima volta all’Eurovision Song Contest nel 2003 e in 15 presenze si è sempre classificata in finale, conquistando la vittoria due volte: nel 2004 e nel 2016.
La scelta dell’Estonia
Ad esibirsi sul palco del Pala Olimpico di Torino per l’Estonia sarà Stefan Airapetjan con “Hope”. La canzone, dalle sonorità vagamente western, è stata votata da una giuria internazionale di cui faceva parte anche la giornalista italiana Marta Cagnola.
Alla sua terza partecipazione alla selezione nazionale Eesti Laul, Stefan nel 2020 è stato il vincitore dell’edizione nazionale de “Il cantante mascherato” ed è stato eletto l’uomo estone più sexy dalla rivista “Kroonika”.
L’Estonia ha debuttato all’Eurovision Song Contest nel 1994 e ed è stata il primo Paese dell’ex Unione Sovietica a vincere il concorso nel 2001.
La Lettonia e il suo pop unicorno
Saranno i Citi Zēni a rappresentare la Lettonia con il successo virale “Eatyoursalad”. Il gruppo, il cui nome si può tradurre con “altri ragazzi”, ha vinto la selezione nazionale Supernova e si definisce come “un atto musicale di 6 elementi proveniente dall’Europa dell’Est, che commercia un alternativo pop unicorno”.
La Lettonia ha fatto il suo debutto all’Eurovision Song Contest di Stoccolma nel 2000. Con 22 partecipazioni, ha vinto il concorso nel 2002, ospitandolo l’anno successivo nella capitale Riga.
Sentimento per la Lituania
Nessuna vittoria eurovisiva per la Lituania, che gareggia dal 1994, con un totale di 22 partecipazioni. Quest’anno porterà a Torino Monika Liu, la vincitrice del concorso nazionale Pabandomiš Naujo, che si esibirà in “Sentimentai”, un brano melodico che parla di un’artista ancorata al suo passato, con cui torna all’Eurovision la lingua lituana. Una scelta differente, dopo l’ottavo posto dello scorso anno con i The Roop e la loro contagiosa “Discoteque”, trasmessa anche dalle radio Italiane.
Monika è un volto noto nel paese baltico, avendo fatto parte della giuria di “The Voice” e de “Il cantante mascherato”.
Un po’ di Italia nell’Austria
Una selezione interna per l’Austria ha rivelato che a partecipare al contest sarà il duo composto da DJ LUM!X e Pia Maria, con il brano “Halo”. Il primo è un artista di madre italiana, che (ironia della sorte) ha vissuto proprio a Torino e che vanta collaborazioni internazionali e oltre 700 milioni di streaming; la seconda una talentuosa cantante originaria del Tirolo e appena diciottenne.
La prima partecipazione dell’Austria all’ESC risale al 1957; da allora ha vinto due volte nel 1966 e nel 2014, anno in cui tutti ricorderanno Conchita Wurst, drag queen barbuta che trionfò con “Rise like a phoenix”.
Il “caso” San Marino
Sta facendo tanto discutere intanto la selezione nazionale della Repubblica di San Marino.
Lo scorso settembre San Marino ha presentato il concorso “Una voce per San Marino”, il cui regolamento prevedeva la possibilità di candidarsi a prescindere dalla cittadinanza di appartenenza.
Tantissime le candidature giunte da ogni parte del mondo, che hanno portato a 66 semifinalisti “emergenti”, fra cui ne verranno selezionati 9 che si sfideranno nella finale di domenica insieme ad altri 9 finalisti “big” i cui nomi sono stati resi noti in conferenza stampa la scorsa settimana. Fra essi anche i nostrani Achille Lauro, Valerio Scanu, Ivana Spagna, Blind, Francesco Monte e Alberto Fortis.
Non ci resta che aspettare domenica sera per assistere alla finale del Titano, di cui vi forniremo un approfondimento la prossima settimana, insieme all’esito delle selezioni di Croazia, Malta, Norvegia, Polonia e Slovenia.