Non solo la cronaca di una serata ma un evento che avvolge la città a 360° e che punta ad un’eccellenza tutta italiana. Le nostre impressioni da Torino
Una città che si è tirata a lustro e per l’occasione si è vestita a tema eurovisivo. Qui a Torino l’Eurovision Song Contest si respira dappertutto.
Per le strade, nei luoghi di interesse, nelle vetrine dei negozi, nei locali, nel Parco del Valentino. Una città gremita di turisti e fan dell’evento musicale più seguito al mondo, accorsi per la manifestazione.
Una città che si sta mostrando all’altezza della situazione e che non sfigura rispetto alle colleghe europee che l’hanno preceduta quanto a organizzazione e rispetto dei rigidi protocolli eurovisivi.
Infine una città che, con il ritorno del trofeo in casa dopo 31 anni, sta contribuendo in maniera decisiva al recupero e alla diffusione della cultura eurovisiva in Italia. Qui Eurovision è proprio sulla bocca di tutti.
È qui la festa
Dal nostro arrivo nel capoluogo piemontese abbiamo seguito dal vivo la cerimonia del turquoise carpet, che domenica scorsa ha accolto ufficialmente le 40 delegazioni dei Paesi in gara nello splendido scenario della Reggia di Venaria.
Gli artisti hanno potuto sfilare, sfoggiare i loro look, alcuni dei quali particolarmente stravaganti, e rispondere alle domande di giornalisti e dei padroni di casa Gabriele Corsi, Carolina Di Domenico e Mario Acampa.
Ma è al Parco del Valentino la vera festa. Qui, ogni giorno una programmazione tematica accoglie un’enorme affluenza di visitatori di ogni fascia d’età, in coda già nel pomeriggio per potersi garantire l’accesso.
Nemmeno il tempo incerto dei primi due giorni di apertura è riuscito a scongiurare l’ottima riuscita dell’iniziativa.
Sull’enorme palco allestito nel prato si sono esibiti diversi artisti eurovisivi. Fra i tanti, abbiamo potuto ascoltare live Konstrakta (Serbia), Andrea (Macedonia del Nord), Malik Harris (Germania), Jérémie Makiese(Belgio) e Cornelia Jakobs (Svezia), quest’ultima fra i favoriti di questa edizione del concorso.
La prima semifinale
Emozione allo stato puro, quella che ci ha travolti ieri all’interno del Pala Olimpico di Torino. Ci sarebbero tante, troppe cose da scrivere in proposito.
Spesso è difficile attraverso poche righe limitarsi alla fredda esposizione dei fatti, tralasciando dettagli come il calore del pubblico che inizia a riempire l’arena, le attese o gli sguardi fugaci dietro le quinte.
Con la prima semifinale di ieri sera è finalmente iniziata la gara. NdS ha potuto assistere anche alle prove generali pomeridiane, accessibili anche al pubblico, dette anche Family Show.
Va ricordato che durante la serata di lunedì 9, durante la Jury Show, una prova generale che replicava esattamente la messa in scena di martedì, avevano già votato le giurie di tutti i Paesi, contribuendo poi per il 50% alla classifica finale, unitamente al televoto.
Una breve cronaca
La serata si è aperta sulle note della Turandot di Puccini, mentre un inventore, quasi moderno Geppetto, ha dato vita a Leo, il drone che ci ha accompagnati nel corso dello show attraverso le cartoline di presentazione degli artisti in gara, alla scoperta della bellezza Italiana.
Si è partiti dalla Sardegna, ma non sono mancate località meno note ad un pubblico estero, come Termoli in Molise. All’interno delle riprese sono stati aggiunti successivamente gli artisti, proiettati volta per volta negli scenari paesaggistici dal drone Leo.
Alcuni ballerini hanno simulato di pizzicare corde fatte di fasci di luce e già da subito è apparso evidente, nonché straordinario e sapiente l’uso delle luci, che si è integrato perfettamente con i giochi scenici di pirotecnica.
La regia di Duccio Forzano non ha deluso, giocando con inquadrature e primi piani e permettendo alla Rai di confezionare un ottimo prodotto televisivo di respiro internazionale.
Dopo un inizio di forte impatto in cui è stato cantato l’inno di questa edizione, The Sound of Beauty, i tre conduttori Laura Pausini, Alessandro Cattelan e Mika hanno fatto il loro ingresso e, rigorosamente in lingua inglese, fatta eccezione per un breve intermezzo in francese per Mika, hanno spiegato il meccanismo della gara e del televoto.
Una carrellata di musica europea
Successivamente si sono esibiti Albania, Lettonia, Lituania, Svizzera, Slovenia, Ucraina, Bulgaria, Paesi Bassi, Moldavia, Portogallo, Croazia, Danimarca, Austria, Islanda, Grecia, Norvegia e Armenia.
Non azzarderemo in questa sede giudizi o pagelle sulle esibizioni, che è possibile trovare facilmente in rete; in generale tuttavia non ci sono stati sostanziali stravolgimenti rispetto alle prove della scorsa settimana.
Il tanto atteso ingresso dell’Ucraina è stato accolto da forti applausi, il che non stupisce, in quanto, oltre alla vicinanza solidale per il difficile momento che il Paese si trova a vivere, la band dei Kalush Orchestra ha saputo regalare un’esibizione energica e contagiosa.
L’Interval Act
Durante l’Interval Act il Pala Olimpico si è trasformato in una enorme discoteca, con Dardust, accompagnato dal dj-producer Benny Benassi e da Sophie and The Giants, con la partecipazione della direttrice d’orchestra Sylvia Catasta.
Riproposte alcune famose hit italiane di successo nel mondo, da Giorgio Moroder fino ai giorni nostri.
Emozionante è stato il momento dedicato al ricordo di Raffaella Carrà, durante il quale i ballerini hanno ballato sulle note di Fiesta, con standing ovation del pubblico in arena.
Altrettanto toccante l’intervento di Diodato, che ha cantato come ospite “Fai rumore” e ci ha subito riportati a due anni fa, alle restrizioni legate alla pandemia e ad una indimenticabile esibizione in un’Arena di Verona senza pubblico. Senza dubbio travolgente l’esibizione, impeccabile e senza alcuna sbavatura, accompagnata da un altrettanto intensa coreografia.
Verso la chiusura
Nel corso della serata è stato possibile assistere alle clip con estratti delle esibizioni di Francia e Italia, due delle Big Five, che da regolamento sono qualificate direttamente per la finale.
La coppia formata da i nostri rappresentanti Mahmood&Blanco sembra per ora funzionare, particolarmente apprezzata dal pubblico in arena, che ha intonato il ritornello di “Brividi”.
I risultati del televoto hanno infine comunicato i primi eliminati:Albania, Austria, Croazia, Danimarca, Lettonia, Slovenia. Per loro resta l’emozione di aver calcato un palco così importante e aver potuto promuovere la loro musica a livello internazionale.
L’eccellenza italiana
Il primo appuntamento con L’Eurovision Song Contest 2022 è stato uno spettacolo in cui è andata in scena l’eccellenza italiana. Già da questa prima semifinale, l’Italia ha dimostrato di essere all’altezza di uno show televisivo internazionale, cavandosela egregiamente, anche ben al di sopra delle aspettative.
L’appuntamento ora è per la seconda semifinale, in programma giovedì 12 maggio alle 21:00. NdS ovviamente ci sarà.