Calato anche quest’anno il sipario sul Festival della canzone italiana è giunto il momento dei bilanci, ci si interroga come di consueto sulla effettiva qualità della kermesse
C’è chi ogni anno lo attende con trepidazione. Chi si vanta altezzoso di non seguirlo, ma finisce inevitabilmente per parlarne (e magari fischiettarne una canzone). Nel bene e nel male il Festival di Sanremo fa discutere, tenendo incollati al televisore milioni di telespettatori.
Si può amarlo, boicottarlo, criticarne le scelte musicali, ma resta il fatto che con il suo appuntamento fisso Sanremo rappresenta un interessante fenomeno di costume. Evolvendosi al passo con i tempi, divide, unisce e continua a far parlare di sé, costituendo senza dubbio la cifra interpretativa di una coscienza collettiva.
Le ragioni del successo
Le ragioni alla base del successo di questo fenomeno nazional-popolare non risiedono certo nella mancanza di alternativa nei palinsesti, ma sono radicate nel profondo dell’immaginario collettivo.
Trattato troppo spesso come semplice fenomeno di costume, oscurato dal polverone mediatico e dalle polemiche che ogni anno finiscono per circondarlo, Sanremo è principalmente musica, “vetrina” per numerosi artisti e palcoscenico privilegiato in grado di consacrare chiunque vi sia passato.
Di molti si sono perse le tracce. Altri, il più delle volte incompresi all’Ariston, sono diventati leggenda.
A ritroso negli anni
Non dimenticheremo la brillante conduzione di quest’anno Amadeus, che ha dato la sua personale impronta alla manifestazione, riuscendo ripetutamente a battere ogni record di ascolti.
Un appuntamento che ha unito simbolicamente milioni di telespettatori di fronte al periodo di timida rinascita che stiamo vivendo.
Volendo percorrere a ritroso le passate edizioni della kermesse, è facile notare come quasi mai la canzone premiata sia stata quella che poi ha effettivamente riscosso consensi e registrato maggiori vendite discografiche.
Moltissimi sono i brani che, seppur esclusi dalla gara canora, hanno finito per rimanere indelebili nella memoria collettiva, facendo da traino a intere generazioni. Altri ci identificano ancora oggi in Europa e nel mondo.
Specchio dell’Italia
Nel corso di 72 anni il Festival è cambiato, così come cambiata è la canzone, riflettendo di volta in volta le trasformazioni sociali e i momenti storici che ha attraversato.
Partendo dalla sua nascita, in un’Italia ancora devastata dalla guerra e divisa da una frammentazione dialettale, si è evoluto passando per i testi sentimentali della consueta rima “cuore-amore”, a quelli di rabbia, di ribellione, ma anche d’impegno sociale e di riflessione, dai toni più o meno forti e spesso provocatori.
Sanremo è (anche) televisione
Talmente al passo coi tempi da non poter restare indifferente neppure ai numerosi talent show, finendo addirittura per inglobarli, ancora oggi Sanremo è la novità che sa di passato, la contraddizione in grado di mettere tutti d’accordo e allo stesso tempo dividere, di lanciare modi e mode.
Non bisogna però dimenticare che Sanremo è anche televisione, ne segue alla lettera i meccanismi e ne fagocita tempi e dinamiche. È così che dall’ingenua manifestazione in diretta radiofonica dalla città dei fiori si è giunti a veri e propri tour de force mediatici, in cui spesso l’abito firmato della co-conduttrice di turno oscura le discussioni in merito alle canzoni.
È inevitabile constatare come ogni anno il vero vincitore del Festival sia il Festival stesso. Sanremo resta una parte importante della nostra cultura, la coscienza di un Paese che vede anche nella musica (quella buona, s’intende) la sua ragion d’essere.
Gli speciali di NdS su Sanremo 2022:
I testi di tutte le canzoni del Festival di Sanremo 2022
Vincono Mahmood e Blanco, cosa resterà di questo Festival di Sanremo?
Quarta serata del Festival di Sanremo, coraggio o incoscienza?
Nella terza serata del Festival di Sanremo Gianni Morandi diventa un outsider
Seconda serata del Festival di Sanremo, tanta noia e un ritorno al passato recente
I testi delle canzoni della seconda serata
Festival di Sanremo, dominano Mahmood e Blanco
