Quando il titolo di un film riesce a inserirsi nel vocabolario di uso comune significa che è riuscito in un compito: segnare il proprio nome nella storia della cultura popolare. Ed è quello che hanno fatto Federico Fellini e Nino Rota nel 1973 con Amarcord, vincitore del premio David di Donatello nel 1974 e del premio Oscar come miglior film straniero nel 1975.
Una partitura che ha segnato la storia della musica per il cinema, eseguita per la prima volta dal vivo dal direttore d’orchestra e compositore americano Timothy Brock, alla guida dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna la sera di sabato 6 luglio in Piazza Maggiore a Bologna, nell’ambito della trentottesima edizione del festival del Cinema Ritrovato.
Un’operazione di ricostruzione e di valorizzazione dell’immenso archivio musicale della casa discografica del gruppo Sugarmusic, guidato da Filippo Sugar e Caterina Caselli, tra i più importanti nell’ambito delle musiche per il cinema, e che segna l’inizio di un’importante collaborazione tra Cam Sugar e la Cineteca di Bologna, diretta da Gianluca Farinelli.
«I film di Federico Fellini dipendono fortemente dalle composizioni di Nino Rota, e ogni brano conferisce alle scene struttura, ritmo, significato e un’atmosfera tangibile. Alcune scene sono perfino costruite lavorando all’inverso, per accompagnare la musica» racconta Brock, tra i massimi esperti al mondo nell’ambito della riscrittura della musica per il cinema e il quale vanta già un’affermata collaborazione con la Cineteca stessa.
Le musiche di Rota sono diventate veri e propri immaginari sonori, tutt’oggi riconoscibili a livello internazionale, oltre che apprezzati da noti registi ed esponenti del mondo culturale. Woody Allen definisce la colonna sonora di Amarcord la sua preferita. Anche Martin Scorsese, risaputo estimatore del cinema italiano, confessa di trovare inevitabile la connessione tra Amarcord e la melodia dolce e malinconica che risuona all’interno dell’opera.