Si è spenta quest’oggi, all’età di 89 anni, Marina Cicogna, la prima donna produttrice italiana. Un’icona del cinema italiano, che ha saputo affermarsi in un ambiente prevalentemente maschile, contraria a qualsiasi etichettamento.
Nel corso della sua carriera ha contribuito alla produzione di alcuni dei film più significativi nella storia del cinema. Tra i più importanti ricordiamo“Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, di Elio Petri, premiato con l’Oscar per il miglior film straniero nel 1971.
L’Accademia del cinema italiano nel 2023 le ha conferito il Premio David alla Carriera. «Protagonista fiera e anticonformista, intellettuale e avventuriera del cinema e dell’arte, ha segnato senza alcun dubbio la storia della nostra cinematografia e del costume. Ribelle chic, pioniera in un lavoro, quello del produttore, tutto maschile, ambasciatrice del nostro cinema per Film Italia» aveva dichiarato Piera Detassis, presidentessa e direttrice artistica dell’Accademia, in occasione dell’assegnazione del riconoscimento.
La passione per il cinema non era una novità nella sua famiglia. Marina Cicogna nasce a Roma nel 1934, figlia del conte Cesare Cicogna Mozzoni e della contessa Annamaria Volpi di Misurata. Suo nonno, il conte Giuseppe Volpi di Misurata, veneziano, fondò nel 1932 la Mostra del cinema di Venezia.
La storia della sua vita e della sua carriera sono state raccontare nel 2021 nel film documentario “Marina Cicogna”. La vita e tutto il resto di Andrea Bettinetti e nell’autobiografia “Ancora spero”, uscita quest’anno per Marsilio.