Donare un sorriso, pace e tranquillità a chi non ne ha. Fare in modo che lo spettacolo dal vivo possa essere un rifugio e un momento di serenità per la comunità.
Un messaggio importante, quello lanciato da Papa Francesco, che nella giornata di sabato 11 febbraio, ha invitato a suo nome dell’Elemosineria apostolica circa 2000 persone allo spettacolo del Circo Rony Roller di Roma.
Profughi, senza tetto, ma anche carcerati e famiglie con bambini rifugiati dalla guerra, come in Ucraina, o da altre zone in difficolta: Siria, Turchia, Congo e Sudan. Sono stati tutti accolti dal cardinale elemosiniere Konrad Krajewski, accompagnati dai tanti volontari che si sono uniti a loro e alle suore Missionarie della carità fondate da santa Teresa di Calcutta.
“Vogliamo cominciare questo spettacolo pregando per quelli che sono sfortunati nel mondo : Turchia, Siria, Ucraina. Di ogni paese dove oggi manca la pace”, ha detto il cardinale in un’intervista al Tg1.
“Ricordo alcuni bambini terrorizzati anche dal rumore di un aereo, e dopo mezz’ora erano tutti insieme che ridevano. E con loro anche le famiglie – ha dichiarato Alberto Vassallo, direttore Rony Roller Circus. “È una realtà che non è possibile descrivere. Bisogna vederla, anche per rendersi conto di quanto noi siamo fortunati. Noi abbiamo donato loro gioia, ma loro ci hanno regalato tante emozioni”.
Già lo scorso gennaio, Bergoglio aveva sottolineato la missione sociale dello spettacolo popolare circense, ricordando il grande lavoro di allenamento e di preparazione che sta dietro a queste esibizioni, in occasione dell’udienza generale dello scorso gennaio in Aula Paolo VI.
Lo spettacolo circense “ci mette in contatto con la bellezza“, aveva detto il Pontefice in una dichiarazione riportata dall’Osservatorio Romano, proseguendo “E la bellezza è una via per andare dal Signore”.
