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LISZT E SHUMANN, L’ORCHESTRA UNMI CHIUDE LA STAGIONE IN PRESENZA.

Tempo di lettura: 3 minuti

La 21ª Stagione dell’Orchestra dell’Università degli Studi di Milano giunge al suo atto conclusivo. Martedì 25 maggio, alle ore 20, si terrà l’ultimo appuntamento del cartellone 20/21 dell’Orchestra UniMi. Per l’occasione la serata si terrà nell’imponente Sala Verdi del Conservatorio di Milano, a differenza dei precedenti quattro appuntamenti di quest’anno tenutisi in modalità streaming sul palco dell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano.

Un gran finale, attesissimo, che festeggia anche il ritorno dal vivo dei concerti targati UniMi, con la presenza in sala del pubblico – contingentato e nel pieno rispetto delle normative per la sicurezza e il distanziamento interpersonale – a lungo attesa. Il miglior modo per celebrare la chiusura di una stagione che, se pur veicolata attraverso la fruizione a distanza dello streaming online, ha regalato momenti di intensa partecipazione, con l’esecuzione di ben quattro prime italiane, di cui una prima assoluta.

Anche martedì 25 maggio, ad aprire il concerto sarà un’esecuzione in prima italiana. Quella delle Topelius Variations, scritte dal compositore norvegese Henning Kraggerud (1973), affidate, per la prima volta alla guida dell’Orchestra UniMi, al direttore Antonino Fogliani, il cui talento originale ed eclettico e il prestigio indiscusso – è salito sul podio dei più importanti teatri del mondo, ha ricevuto, nel 2018, dal Presidente Sergio Mattarella il titolo di Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana ed è oggi Direttore musicale del Rossini Festival a Wildbad – Belcanto Opera Festival nonché Direttore ospite principale alla Deutsche Oper am Rhein – sono tratto ideale per il concerto culmine di questa 21ª Stagione.

Accanto ad Antonino Fogliani, impegnata nell’esecuzione del Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in mi bemolle maggiore S.124 di Franz Liszt ci sarà la pianista Mariangela Vacatello che proprio nel concorso dedicato al compositore ungherese, il “F. Liszt” di Utrecht, si impose all’attenzione del pubblico a soli 17 anni. Oggi, con alle spalle riconoscimenti di livello mondiale e acclamate esibizioni nelle maggiori sale da concerto internazionali, porta sul palco dell’Orchestra UniMi i suoi tratti più apprezzati: curiosità e versatilità degli orizzonti esecutivi, virtuosismo e passione che si ritrovano in ogni brano del suo repertorio.

La sua interpretazione del Concerto n. 1 in mi bemolle maggiore S.124 di Franz Liszt (1811-1886) – brano composto nel 1849 ed eseguito per la prima volta sotto la direzione di Berlioz, intriso, nei suoi non tradizionali quattro movimenti, di costanti contrasti fatti di continue parafrasi e allusioni motiviche che danno modo all’esecutore di mettere in mostra anche le sue doti più atletiche – sarà preceduta all’esecuzione in prima italiana delle Topelius Variations. Il brano porta il nome di Zachris Topelius (1818-1898), autore di saggi, poesie, fiabe e racconti per bambini dalla forte carica pittoresca. Un vero e proprio Hans Christian Andersen di Finlandia. A lui ha voluto rendere omaggio il compositore norvegese Henning Kraggerud (1973), componendole nel 2017 su commissione della Ostrobothnian Chamber Orchestra in Finlandia.

Direttore artistico della Arctic Philharmonic Chamber Orchestra, solista affermato e compositore prolifico apprezzato in tutto il mondo, Kraggerud descrive così la sua partitura di 15 minuti: “ispirata dalla vita e dalle opere di Topelius”. Costruite su due temi distinti – il primo di carattere folk esposto all’inizio del brano da un violino solitario e il secondo decisamente più agitato – le variazioni e i temi stessi da cui prendono le mosse riflettono, nelle parole dello stesso Kraggeraud, la dualità di Topelius, un uomo «combattuto tra l’innocenza idealistica e un lato più complicato e quasi demoniaco». Una composizione dalla forte impronta narrativa, quasi fiabesca. «Credo sempre nella narrazione nella musica […] – spiega il compositore. – Nel momento in cui inizi a esibirti stai raccontando storie».

A chiudere la serata e la stagione sarà la Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 97 di Robert Schumann (1810-1856). La celebre “Renana” fu composta nel 1950 a Düsseldorf sul Reno, in un ambiente sereno nel quale Schumann poté ritrovare pace e quiete e a cui decise di dedicare e intitolare la sua sinfonia. Grazia, serenità e gioia di vivere sono i tratti che emergono da una partitura che riflette l’atmosfera dell’amata città fluviale tedesca. Un omaggio al grande fiume, il Reno, il cui fascino travolse tutta la generazione romantica tedesca.

Un ringraziamento speciale va alla Fondazione Cariplo e al Comune di Milano che negli anni hanno con costanza sostenuto l’attività concertistica dell’Orchestra Sinfonica UniMi, e al Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi di Milano per la gentile collaborazione e per le riprese audio/video.

Il contributo musicologico da cui attinge questo testo è a cura di Emiliano Michelon, Andrew Mellor e Claudio Toscani.

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