Sostenibilità, innovazione, comunicazione e formazione all’immagine fin dai primi percorsi scolastici. Sono stati questi gli ingredienti principali su cui si è articolato “New Esperience in sala” il convegno di apertura della 46^ edizione delle Giornate Professionali del Cinema di Sorrento organizzato da Box Office in collaborazione con ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema) che si è svolto ieri, 28 novembre presso la Sala Ulisse dell’Hilton Hotel Sorrentino.
Ad affermarlo sono stati i relatori dell’incontro rappresentativi di uno spaccato abbastanza ampio del cinema theatrical in Italia.
Ad aprire il confronto, moderato dal responsabile di Box Office, Paolo Sinopoli, Giuliana Fantoni, titolare del cinema Edera di Treviso, che ha come suo punto di forza il mantenere vivo e concreto il rapporto con il pubblico. E questo attraverso tre fattori principali: la fiducia, l’accoglienza calda (aspetto umano) e precisa (aspetto tecnologico), la scelta qualitativa dei film.
Indubbiamente la pandemia, ha continuato Giuliana Fantoni, ha avuto un ruolo decisivo nella variazione del processo di acquisto. Se è pur vero che il costo di un biglietto per un film non è fortemente incisivo sul bilancio di spesa totale di una famiglia, è anche vero che le stesse persone, oggi, valutano ancora più coscienziosamente se vale la pena acquistare quel biglietto per vedere quel film oppure no. E se vale la pena andare in quella sala cinematografica oppure no.
La Fantoni qui ha sottolineato quanto sia stato vincente anche il suo essere parte della sala partecipando e narrando agli spettatori presenti alle varie proiezioni aneddoti sul film o sulle serate evento.
Il comfort inteso nella sua accezione piena, ovvero comodità, è stato il punto di svolta dell’esperienza di Notorius Cinema che, nata nel 2019, ha delineato la sua quota mercato puntando sulla poltrona reclinabile (sacrifica parte dello spazio in sala e quindi numero delle sedute, ma garantisce una seduta molto confortevole) in un periodo in cui pochi erano i multiplex con tale dotazione.
“Per noi l’intera esperienza cinematografica – ha dichiarato il suo AD Andrea Stratta – si basa sul principio di qualità: qualità sul comfort, qualità sul design, qualità nei servizi, qualità nel contatto con le persone. E attenzione alla eco-sostenibilità, oggi assolutamente vitale”. A questi fattori si aggiunge poi l’attività di social media trecentosessantacinque giorni l’anno che matura sempre più anche se all’inizio, non tutte le esperienze hanno avuto gli stessi risultati: mentre le strutture Merlata Bloom, a Milano, e Sarca, a Sesto San Giovanni, hanno risposto immediatamente in maniera positiva all’attività social, quella di Cagliari ha avuto il suo punto di svolta solo dopo l’esperienza concreta degli spettatori. A conferma che il principio di qualità e di comfort totale premia.
A chiudere il cerchio delle nuove esperienze in sala Alessandro Rossi del circuito Movie Planet che con la domanda storica “Se non ora quando?” ha sottolineato l’importanza di investire nel settore guardando anche lui all’energia green in grado di abbassare del 25% i costi di una struttura cinematografica, alla qualità della sala con particolare attenzione allo standard audio, alla comunicazione sia one to one che social – comprensiva del coinvolgimento di uno youtuber geolocalizzato – entrambi strumenti utili a percepire i gusti e le esigenze del pubblico spettatore e, ultima ma non per importanza, all’educazione all’immagine che in Italia registra ancora uno scarso coinvolgimento nei programmi scolastici, mentre invece lo spettatore, si sa, si forma dalle scuole primarie e la Francia, ad esempio, ce lo dimostra. Riguardo lo standard per le sale anche per Rossi non ne esiste ovviamente uno unico poiché al circuito Movie Planet, già da tempo, si è aggiunto FCE (First Class Entertainment), un club con capienza limitata che offre una fruizione di prodotti audiovisivi (e quindi non solo cinematografici) uniti a servizi di top quality personalizzabili di cui presto verrà annunciata l’apertura di una struttura – il Lux – a Torino. Per cui si comprende quanto sia essenziale essere in grado di conoscere bene il proprio, diversificato, pubblico. Cos’altro si può fare secondo Rossi? “Nessuno nasce sapendo già tutto. Quindi guardare le pratiche, buone, degli altri, apprendere il meglio da queste e riversare la parte utile ai propri esercizi”.
A concludere il tavolo di confronto il Direttore Generale ANEC, Simone Gialdini, che ha sottolineato l’importanza della sostenibilità alla luce anche di qualche buona notizia ovvero del successo dei finanziamenti provenienti dal PNRR per il settore: sono stati circa 100 i milioni di euro usati per migliorare le sale cinematografiche con l’arrivo, nel 2024, di altri 70-75 milioni di finanziamenti suddivisi tra contributi diretti, tax credit e residui di altri precedenti. Plauso per la sintesi fatta da Fantoni, Stratta e Rossi, tre esempi che hanno delineato in maniera efficace il panorama non solo dell’esercizio cinematografico italiano ma anche del relativo pubblico con un’evidenza di un target giovanile in crescita, Gialdini ha confermato anche la possibilità (bene che sia sempre più usata) della visione in versione originale, l’importanza di creare momenti evento live pre o post proiezione, la necessità di formarsi per informare.
In sintesi, per migliorare sempre più l’esperienza in sala puntare alla perfetta simbiosi tra contatto umano e avanzamento tecnologico.