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Festival di Cannes, gli highlights

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È calato il sipario sul Festival di Cannes e sulla riviera francese è tornata la normalità. Le stelle sono ripartite ed alcune di loro si sono portate a casa l’agognata Palma D’Oro.

Tutto era iniziato lo scorso 16 maggio con una canzone italiana, intonata da un’attrice franco-italiana. La canzone era “Mi sono innamorato di te” di Luigi Tenco, a cantarla non una cantante ma Chiara Mastroianni, la madrina della 76° edizione del Festival di Cannes. Poi è arrivato Johnny Depp. L’attore, reduce della vittoria giudiziaria che lo vedeva accusato per diffamazione, è tornato sul red carpet per presentare il film, fuori concorso, Jeanne Du Barry: La Favorita del Re. Con lui anche la donna che lo ha diretto, Maiwenn, che nel film interpreta Madame Du Barry che, in barba alla corte, divenne l’amante e confidente del sovrano Luigi XV, interpretato da Johnny Depp.

La presenza dell’attore non ha destato solo applausi dai tantissimi fan. #Cannesyounot è l’hashtag con cui i sostenitori di Amber Heard, capitanati da Eve Barlow, giornalista, attivista e amica intima dell’ex moglie di Depp, hanno accusato il Festival di sostenere “stupratori e abusatori”. Il delegato generale di Cannes Thierry Fremaux ha liquidato ogni polemica dichiarando che a lui di Depp interessano solo le doti artistiche. Il Capitan Sparrow è dunque tornato da re là dove il perdono è arrivato prima, l’Europa. Riguardo la sua “terra d’origine”, Hollywood, Depp è stato abbastanza chiaro: “non ne ho bisogno”.

L’ex pirata non è stato l’unico protagonista della prima giornata. Un altro divo ha, infatti, attraversato il tappeto rosso. “Dannazione, sono più vecchio del Festival” ha scherzato il 78enne Michael Douglas mentre riceveva la palma d’oro alla carriera dalla collega Uma Thurman, sotto gli occhi della moglie Catherine Zeta Jones.

Il giorno seguente è stato presentato il film giapponese “Monster” di Hirokazu Kore-eda, un thriller che esplora il rapporto tra bambino, madre ed insegnante. Essendo un Thriller non si può dire di più della trama tranne che è piaciuta molto. Problemi (logistici) ci sono stati invece per Almodovar. Non tutti i giornalisti presenti, con regolare biglietto, sono riusciti ad entrare in sala per assistere al suo cortometraggio. Il regista spagnolo ha portato sul grande schermo una storia d’amore tra due cowboy, interpretati di Ethan Hawke e Pedro Pascal, nel vecchio west. Il cortometraggio ha commosso i fortunati che sono riusciti ad entrare in sala.

Il terzo giorno era iniziato con la notizia della scomparsa di Helmut Berger ed è continuato con Harrison Ford e Indiana Jones… insieme per l’ultima volta. Ford, infatti, dopo aver ritirato la palma d’oro alla carriera, ha presentato il quinto e ultimo (questa volta per davvero) capitolo della saga del celebre paleontologo, Indiana Jones e il quadrante del destino, e durante la conferenza stampa, con gli occhi lucidi, ha dato l’addio a Indy, ma, ci ha tenuto a dirlo, non alla recitazione.

In serata arriva Sean Penn per presentare il film Black Flies di Jean-Stéphane Sauvaire. L’attore statunitense non si è lasciato oscurare da Ford e si è preso la scena per difendere gli sceneggiatori in sciopero e lo ha fatto a modo suo: prima ha accusato l’associazione dei produttori americani di esse re dei banchieri, poi ha definito un’oscenità la possibilità di scrivere sceneggiature con l’intelligenza artificiale.

È però Martin Scorsese, accompagnato dai suoi due attori feticcio, Robert De Niro e Leonardo Di Caprio, ad aver attirato la folla più importante. Il regista ha presentato la sua ultima fatica: “Killers of the Flower Moon”. Un western epico della durata di tre ore e mezza che racconta la triste e crudele storia della comunità di nativa di Osage. Mentre in sala gli spettatori si godevano il film, fuori diversi attivisti manifestavano contro gli inquinatori del pianeta.

Dopo il Depp Luigi XV, un altro monarca ha attraversato il tappeto rosso: Enrico (Jude Law) VIII d’Inghilterra, protagonista nel film Firebrand del regista brasiliano algerino Karim Ainouz. L’attore inglese ha rivelato che per interpretare il monarca al meglio, e creare la giusta atmosfera, ha fatto uso di un profumo particolarmente odoroso, composta da urina, sangue e feci. Il monarca britannico, infatti, emanava un cattivo odore a causa della gamba in avanzato stato di cancrena e Jude Law ha voluto replicare quell’olezzo per la gioia della collega Alicia Vikander che nella pellicola interpreta la sesta e ultima moglie di Enrico VIII, e il resto della troupe.

Marco Bellocchio, dopo il David di Donatello per Esterno Notte, ha cercato un altro premio a Cannes con Rapito, il film che racconta la storia vera di un bambino ebreo, allontanato dalla sua famiglia ad opera della chiesa dell’allora Papa Re. Non è riuscito ad aggiudicarsi la Palma d’oro, ma, come lui stesso ha dichiarato, la cosa che più gli interessa è che il suo film sia calamita per le sale cinematografiche.

Il cast stellare del film di Wes Anderson, Asteroid City si è presentato a bordo di un pullman arredato dallo stesso regista. Tom Hanks, uno dei protagonisti della pellicola ha voluto immortalare il loro arrivo con un selfie, ignorando il divieto di utilizzare smartphone sul tappeto rosso imposto dagli organizzatori del Festival. L’attore non è stato l’unico a violare una regola, anche Jennifer Lawrence, a Cannes per presentare il documentario sul film sulle donne afgane Bread and Roses di Sahra Mani, ha calpestato il tappeto rosso con gli infradito, infrangendo la regola, questa volta non scritta, che obbliga di indossare scarpe con i tacchi.

Nanni Moretti si è presentato al Festival di Cannes con Margherita Buy, Barbara Bobulova e Mathieu Amalric per presentare il film Il Sol dell’avvenire. Moretti è un habitué del festival, questa è stata la sua nona presenza, era quindi a suo agio, tanto che, con il cast, ha improvvisato un ballo sulle note di Battiato.

Alice Rohrwacher dopo aver assaggiato il cuore di Hollywood con la candidatura agli oscar per Pupille, ha passeggiato sul red carpet di Cannes per La Chimera, accompagnata da Isabella Rossellini. Il suo film ha incassato 13 minuti di applausi.

A dare davvero spettacolo è stata però Jane Fonda che, a ruota libera, ha avuto una parola buona per tutti: “Godard un grande regista, ma anche un narcisista – Redford una brava persona ma ha un problema con le donne – Lee Marvin simpaticissimo, sempre ubriaco – Katharine Hepburn, una mentore – Lily Tomlin la partener che preferisco”.   

Il Festival si è chiuso con il film Disney Pixar Elemental, poi finalmente i nomi dei premiati:

– Palma d’Oro a Anatomie d’une Chute della francese Justine Triet

– Grand Prix a The Zone of Interest di Jonathan Glazer

– Premio per la miglior regia a Tran Anh Hung per La Passion de Dodin Bouffant

– Migliore sceneggiatura a Sakamoto Yuji per Monster di Kore-eda Hirokazu

– Migliore attrice Merve Dizdar per About Dry Grasses di Nuri Bilge Ceylan

– Miglior attore Koji Yakusho per Perfect Days di Wim Wenders

– Premio della Giuria a Les Feuilles Mortes di Aki Kaurismaki

– Camera d’Or a Ben Trong Vo Ken Vang (L’arbre aux papillons d’or) di Thien An Pham

– Palma d’oro per il miglior cortometraggio a 27 di Flóra Anna Buda.

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