Guarda al futuro il Teatro Stabile del Veneto, che si rinnova e si trasforma da ‘Associazione’ a ‘Fondazione’.
Lo statuto è pronto ed è stato approvato martedì 19 settembre dalla Giunta regionale del Veneto a Palazzo Balbi, alla presenta del presidente Luca Zaia e di Giampiero Beltotto, presidente dello Stabile. Manca solo il passaggio dell’ufficializzazione notarile, prevista per il 30 settembre. Data che coincide anche con la riapertura dello storico Teatro Goldoni di Venezia.
Si tratta del passaggio da una fase a un’altra della storia dello Stabile. I teatri sono anche delle aziende, che devono stare in piedi.
Oggi noi abbiamo un solo equilibratore, che è lo Stato. In tutte le sue articolazioni. I comuni di Padova, Venezia e Treviso in questi anni hanno sempre sostenuto il Teatro, così come la Regione Veneto. Ma lo Stato non può essere l’unica fonte di guadagno e di sopravvivenza per i nostri teatri. Per questo dobbiamo rivolgerci al mercato del mecenatismo ed essere capaci di attirare nuove risorse. La status di Fondazione ci permette di puntare a questo obiettivo.
Siamo l’unica forma di industria in cui è l’offerta che determina la domanda. Un privato deve sapere che dà i suoi soldi a persone affidabili. E deve poter entrare nella vita del teatro. Allargare la platea ai privati e al mondo delle imprese il più possibile, perché ci possa essere un vantaggio reciproco a lavorare insieme.
Giampiero Beltotto, presidente della Fondazione Teatro Stabile del Veneto
La struttura di Fondazione di partecipazione, già adottata dai più importanti Teatri Stabili italiani, comporta per l’ente un’occasione per rafforzare l’organizzazione e il reperimento di fondi privati, indispensabili alle finalità culturali e artistiche che il TSV stesso si propone di realizzare. Tra le novità principali prevede, inoltre, la presenza di una direzione generale e di una direzione artistica.
Il passaggio da Associazione e Fondazione simboleggia anche la volontà dello Stabile del Veneto di allargare la sua base sociale, creando un legame più saldo e profondo con la comunità del territorio. Ai tre soci fondatori – Regione del Veneto, Comune di Padova e quello di Venezia – fanno parte dell’Associazione anche il Comune di Treviso e la Provincia di Padova, insieme alle altre grandi istituzioni ed enti locali.
Mi piacerebbe allargare la base sociale, con Verona e Vicenza. Stiamo già facendo molto insieme, c’è dialogo, vogliamo far crescere le compagnie del territorio.
Puntiamo ad avere da un lato un’offerta sempre più alta, variegata di qualità, ma dall’altro dobbiamo costruire anche una struttura capace di fare economia di scala e investimenti funzionali nelle infrastrutture. Dobbiamo essere capaci di vederci come un unico hardware che dà luogo a intelligenze condivise.
Giampiero Beltotto, presidente della Fondazione Teatro Stabile del Veneto
La scorsa stagione, lo Stabile ha contato più di 100 mila biglietti venduti, con 359 produzioni messe in scena e numero sempre maggiore di abbonamenti venduti.
Lo scorso anno abbiamo ospitato 100mila spettatori, mi piacerebbe farne 110mila. Il Teatro ha contato 11milioni di euro di ricavo, al primo anno di Fondazione vorrei arrivare a 12. Lo scorso anno abbiamo registrato l’87% di copertura dei posti, al primo dell’anno mi piacerebbe arrivare al 90%. E infine lo Stabile già fa, insieme alla Fondazione di Venezia, cinque serate dedicate ai giovani, tutte sold out. Mi piacerebbe farne sette.
Giampiero Beltotto, presidente della Fondazione Teatro Stabile del Veneto
