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L’impatto delle attività musicali nel nostro paese. I risultati della ricerca svolta da AIAM

Tempo di lettura: 6 minuti

Evidenziare l’importante ruolo che le attività musicali in tutto il paese svolgono per la formazione e la promozione dello spettacolo in Italia, con un focus mirato sui risultati culturali e sociali conseguiti in termini di attività e pubblico coinvolto, evidenziando anche quelli economici di lavoro diretto e indiretto prodotto. Sono questi gli obiettivi e gli esiti esposti dall’AIAM – l’Associazione Italiana Attività Musicali – nell’incontro tenutosi al Ministero della Cultura per presentare la ricerca intitolata: La rete musicale italiana: risultati e prospettive”.

L’AIAM raccoglie al suo interno 195 soci presenti in tutte le regioni d’Italia, qualificandosi come una grande rete di comunità impegnata nella formazione e nella promozione delle attività musicali. In ragione della sua capillare diffusione su tutto il paese, la ricerca presentata dall’Associazione fornisce un quadro chiaro e completo del rapporto verticale tra le istituzioni pubbliche, le associazioni che promuovono le attività musicali nei propri territori e le comunità che li vivono.

L’INVESTIMENTO DELLO STATO E LE ENTRATE PUBBLICHE

Nel 2022 la principale forma di investimento e di finanziamento della rete musicale italiana deriva dal Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo (FNSV), che va a sostituire la precedente forma di aiuto statale – il FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) – istituita nel 1985.

Tabella 1: Variazione dell’importo erogato FUS2018-FNSV2022 – Fonte AIAM

Nel 2018 la misura ammontava a circa 334 milioni di euro, di cui oltre 60 milioni destinati alle attività musicali: circa un quinto (il 18%) del totale delle risorse. Nel 2022 il fondo è cambiato: oltre 423 milioni di euro disponibili di cui 81 milioni sono stati indirizzati alle attività musicali. Ma il rapporto tra fondi erogati all’intero comparto dello spettacolo dal vivo e quelli destinati alla musica è leggermente aumentato, arrivando a toccare il 19,11% del totale.

Per l’anno 2022, il FNSV rappresenta la prima fonte – il 36,49% – delle forme di entrate pubbliche destinate ad AIAM e quindi a una porzione considerevole della rete musicale italiana nel suo complesso.

Tabella 2: Entrate pubbliche complessive AIAM – Fonte AIAM

Seguono in ordine di grandezza le risorse extra FNSV (17,59%), i contributi delle Regioni (23,67%), dei Comuni (15,43%), i corrispettivi da Enti Pubblici (3,92%) e infine le risorse proveniente dagli Altri Enti Pubblici (2,71%). Quest’ultimi comprendono i fondi del Ministero degli Affari Esteri, delle ambasciate, dei consolati e degli Istituti Italiani di Cultura.

Grafico 1: Entrate pubbliche complessive AIAM – Fonte AIAM

AIAM non rivendica maggiori risorse per i propri comparti a scapito di altri ma ha il diritto e dovere di sottolineare, motivandone le ragioni, che la musica tutta ha bisogno di una significativa inversione di tendenza altrimenti nei prossimi anni l’intero sistema collasserà. Auspichiamo pertanto un incremento del fondo che venga progressivamente riportato nel rapporto con il PIL ai valori dello 0,08% iniziali atteso che oggi sono attestati introno allo 0,02%” ha dichiarato il presidente di AIAM Francescantonio Pollice.

LE ENTRATE PRIVATE

Tabella 3: Entrate da privati complessive AIAM – Fonte AIAM

Dall’analisi emerge che la principale fonte di entrata da privati (il 37,95% delle entrate private complessive) è il pubblico, segno del forte legame che le istituzioni hanno nei territori. Il dato include non solo i ricavi provenienti dall’acquisto di biglietti e abbonamenti per i singoli spettacoli o stagioni, ma comprende anche le forme di finanziamento del 5 e 2×1000 alle diverse attività musicali.

La seconda voce per consistenza finanziaria è rappresentata dalle sponsorizzazioni e contributi privati pari al 33,26% seguita dalle erogazioni delle fondazioni bancarie e dell’Art Bonus, in termini percentuali sostanzialmente equivalenti, rispettivamente del 14,53% e del 14, 27% del complessivo delle entrate private.

Grafico 2: Entrate da privati complessive AIAM – Fonte AIAM

DIFFERENZE REGIONALI E RIEQUILIBRIO TERRITORIALE

La diversa ripartizione, non solo dei fondi a livello statale, regionale e comunale, ma anche la diversificazione delle spese, degli investimenti e di fruizione delle attività musicali da parte del pubblico hanno evidenziato le numerose disparità territoriali e differenze in Italia.

Uno dei temi più importanti su cui sarà necessario concentrarsi nel futuro sarà proprio il tema del riequilibrio territoriale, come sottolineanto dal presidente Pollice.

Sull’argomento si è espresso anche il presidente di AGIS Nazionale Francesco Giambrone: “Il tema del riequilibrio territoriale non è un tema delle regioni del sud, ma dell’intero paese. Così come non è un aspetto che riguarda solo AIAM. È un tema riguarda tutto il mondo dello spettacolo, ognuno di noi”.

L’IMPATTO DELLE ATTIVITÀ MUSICALI SUL PIL

Gli esiti della ricerca sull’attività 2022 consentono di affermare che le attività musicali in Italia non vanno avanti per inerzia, ma rappresentano uno dei settori dove l’investimento dello Stato attraverso il FNSV è tra i più produttivi in termini culturali, economici e di lavoro. Basti pensare che, in riferimento all’anno 2022, l’insieme delle retribuzioni derivanti dal settore delle attività musicali produce pagamenti per onere e imposte allo Stato per un totale di oltre 13 milioni di euro, pari al 71,74% dell’intero Fondo Nazionale erogata alle istituzioni AIAM.

Tabella 4: pagamento di oneri fiscali, previdenziali e contributivi, per lavoro di- pendente o assimilato, versa allo stato le seguenti risorse – Fonte AIAM

In altre parole, per ogni euro che lo stato attribuisce agli organismi e alle attività musicali, ne vengono restituiti 71,7 centesimi. Questo dimostra che l’investimento dello Stato nel settore è assolutamente produttivo.

La rimanenza – spiega il presidente AIAM – dei 28,3 centesimi è coperta dai pagamenti diretti delle tasse delle risorse umane che impeghiamo e dal reddito derivante dell’indotto.

PROSPETTIVE PER IL FUTURO

In conclusione, mostrando i principali dati e i risultati della ricerca condotta, le istanze esposte da AIAM riguardano alcuni dei punti più importanti che riguardano non solo le attività musicali, ma l’intero mondo dello spettacolo:

  • una chiara definizione della natura giuridica e delle funzioni delle istituzioni musicali anche alla luce delle recenti nuove disposizioni relative all’impresa culturale e creativa, con particolare riferimento all’assenza di scopo di lucro;
  • salvaguardare, nell’esame delle domande al FNSV, il principio della competitività con una valutazione in cui concorrano parametri oggettivi e misurabili, rapportati anche ai diversi territori in cui si opera, e giudizi di qualità artistica;
  • consolidare il meccanismo di contribuzione triennale al fine di consentire e garantire una migliore e più ponderata programmazione su base pluriennale;
  • che sia riequilibrato il riparto del FNSV secondo criteri di: capacità produttiva; efficienza gestionale; differenza del PIL fra i territori; redditività/produttività del sostegno pubblico.
  • procedere alla semplificazione degli attuali criteri di finanziamento del FNSV e alla creazione di nuovi settori più rispondenti alla realtà musicale italiana;
  • costituire un fondo specifico destinato a nuovi investimenti per il riequilibrio territoriale nelle aree italiane meno servite e per la creazione di nuovo pubblico;
  • sostenere la produzione musicale italiana incentivandone una sua diffusa, capillare ed equilibrata distribuzione in tutto il territorio nazionale;
  • estendere il beneficio fiscale dell’ART BONUS a tutti i soggetti sostenuti dal FNSV attraverso un chiaro e specifico provvedimento normativo;
  • disciplinare la stipula di convenzioni fra gli enti sostenuti dal FNSV le Scuole e gli Istituti AFAM ai fini dell’utilizzo del 3% del FNSV previsto dall’art. 2 comma 4 lett. i della Legge 175/2017 per la promozione di programmi di educazione musicale e la formazione di cori nelle scuole di ogni ordine e grado come elemento culturale, sociale e aggregativo;
  • prevedere, nella scuola dell’obbligo, crediti formativi per gli studenti che partecipino a spettacoli dal vivo;
  • individuare criteri e scadenze temporali il più possibili uniformi sul territorio nazionale per la presentazione delle domande relative alle provvidenze economiche dello Stato, Regioni, Enti locali e Fondazioni;
  • procedere ad una semplificazione burocratico amministrativa sull’intero territorio nazionale in ordine alle procedure amministrative per l’organizzazione degli spettacoli e all’adeguamento della normativa sulla sicurezza per luoghi al chiuso e all’aperto;
  • un serio sostegno all’attività all’estero delle istituzioni musicali italiane volta a favorire la diffusione e valorizzazione della cultura e del talento nazionale ed in particolare dei nostri giovani musicisti.
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