09 Febbraio – Il Teatro Ariston non è un semplice luogo, ma un simbolo della musica italiana, testimone di come il mondo dello spettacolo si sia evoluto negli anni, e così anche il Paese.
Ne è pienamente convinto Walter Vacchino, proprietario dell’Ariston, che sta accogliendo la settantatreesima edizione del Festival della Canzone Italiana.
All’indomani della seconda serata, Vacchino ha sottolineato come attorno al Festival di Sanremo siano state messe in moto tutta una serie di iniziative volte ad accrescere il valore dell’evento e del Teatro.
In questo momento il Cinema Teatro Centrale Tabarin di Sanremo, che fa parte sempre del gruppo Ariston, sta svolgendo anche un’altra attività che viene fatta oltre quella del Festival, con tutta una serie di iniziative sempre di carattere di valore civile.
Ogni giorno, dalle 9 alle 19, si terranno delle Masterclass con la presenza di esperti di vari settori ed esibizioni di cantanti e cantautori.
Questo per dimostrare come il Festival abbia diverse sfaccettature, oltre quella che conosciamo tutti.
Walter Vacchino
In programma nei prossimi giorni:
Venerdì mattina: Incontro con gli studenti con l’intervento del Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e dell’Assessore Regionale Marco Scajola;
Sabato mattina: Flash Mob “100 donne vestite di rosso” contro la violenza sulle donne.
Ieri sera abbiamo visto il Teatro e il suo pubblico. Il pubblico di un teatro rispecchia una location televisiva che ha una sua autonomia e un suo indirizzo e una sua partecipazione allo spettacolo. Quindi la partecipazione è stata spontanea e ha reagito con gli artisti, soprattutto con Morandi, Albano e Ranieri. In questo volevo segnalare quella che è la vera dimensione partecipativa del teatro.
Walter Vacchino
Proprio su quest’aspetto partecipativo, che è fondamentale e costitutivo del Festival, si è concentrata l’ultima riflessione del proprietario dell’Ariston:
Il mio motto è che la struttura fa cultura. Nulla più di un teatro, che è una struttura che è fatta di mattoni e di cuori, di persone, crea una storia. E la storia è quella che stiamo vivendo adesso con questo Festival.
Walter Vacchino

