Si è svolta questa al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, la presentazione dei candidati ai Premi “David di Donatello” per l’anno 2023.
La cerimonia, condotta da Geppi Cucciari, è stata aperta dalla proiezione di un video realizzato da Rai Cultura a cui è seguito l’intervento di Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello.
Presenti anche i candidati ai Premi, il Presidente dell’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo (AGIS), Francesco Giambrone, il Presidente dell’Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali (ANICA), Francesco Rutelli, esponenti della cultura, dello spettacolo e dell’industria cinematografica.

Nel corso della cerimonia, il presidente Mattarella ha sottolineato con forza l’importanza dell’industria cinematografica italiana e il ruolo sociale e culturale che ricopre:
“Il cinema è immaginazione e storia, emozione e cultura; è anche sogno e libertà. Ha impresso segni indelebili nella memoria di ciascuno di noi e appartiene alla nostra civiltà come uno dei tratti suoi tratti identitari. Un patrimonio di arte e cultura che fa pienamente parte della storia italiana”. “Questo patrimonio di invenzioni, di professionalità, di creazione artistica e di supporto industriale, divenuto nel tempo un’importante infrastruttura del Paese, ha generato sapere, ha prodotto una scuola e ha ampliato le potenzialità espressive della società. Il cinema ha fornito un contributo significativo allo sviluppo della nostra società”.
Sergio Mattarella
Nel suo discorso, Mattarella ha mostrato grande attenzione verso i problemi del comparto cinematografico italiano, duramente colpito dalla pandemia: “Le sale rappresentano un patrimonio di socialità: non vanno ignorati i problemi ma nel cambiamento il cinema può vincere la sua partita”.
Il presidente della Repubblica ha poi espresso grande fiducia nelle capacità del settore di sapersi adattare ed evolvere nel tempo, grazie all’impegno e alla professionalità dei lavoratori dello spettacolo che nel corso degli anni hanno più volte dato dimostrazione di saper fronteggiare le sfide esterne.
“La sempre più stretta correlazione tra produzioni cinematografiche e televisive, la molteplicità delle piattaforme, hanno aperto strade nuove, che le professionalità del cinema sono riuscite a utilizzare con grandi risultati. Le forme espressive e i linguaggi si sono dovuti aprire a un confronto per molti aspetti imprevedibile. Non si deve mai aver paura dell’innovazione. Occorre però governarla, non esserne interpreti inerti e passivi. Il ritmo delle trasformazioni si fa sempre più accelerato. Il cinema può acquisire nuovi formati, ma – va sempre ricordato – non può rinunciare a sé stesso, alla propria cultura, alla propria creatività”.
Sergio Mattarella

