Una carriera ricca di soddisfazioni, tra David di Donatello, nastri d’oro, globi d’oro, cittadinanze onorarie e due lauree honoris causa. Oggi scopriamo con voi un Ferzan Ozpetek inedito, uomo dal cuore d’oro e dall’animo gentile.
Ferzan, 23 anni di cinema ad altissimi livelli. Premi, onorificenze e grandissime soddisfazioni, vorrei fare un passo indietro e e capire quando e se una figura in particolare ti ha dato la forza per farti dire: questa è la mia strada
A dir la verità non è stata una sola persona, ma varie, da Massimo Troisi a Ricky Tognazzi, Maurizio Ponzi e vari registi con cui ho lavorato, se ne dovessi indicare una in particolare, ti dico Marco Risi, quando ero il suo aiuto regista lui mi diceva, un giorno si ed un giorno no, tu devi fare la regia. Quella è una cosa a cui penso spesso, mi ha dato molto coraggio.
Addirittura una volta sul set ha detto: adesso a Ferzan regalo ventimila lire e firmo sopra per queste tre idee che mi ha dato, questa è una cosa molto bella insomma… poi, ha prodotto il mio primo film, quindi si, dico lui.
Cosa significa la gioia delle piccole cose per te?
Sono la cosa fondamentale della nostra vita. Potrebbe essere un cappuccino caldo, buono, che stai bevendo con un tuo amico, potrebbe essere la pianta che hai messo sul terrazzo, la vedi nascere e crescere, queste sono alcune delle cose che mi danno gioia e che ritengo importanti
Di tutti questi anni passati sul set avrai sicuramente vissuto mille emozioni, ti va di raccontarci un aneddoto particolare?
Ma… (si prende una piccola pausa, ndr). Sono successe tantissime cose, (si ferma a pensare) è accaduto con Massimo Girotti (la finestra di fronte), lui arrivava davanti alla saracinesca e sbatteva perché pensava ci fosse il negozio aperto, lui è caduto! Si è fatto male, io ho detto subito stoppiamo e lui ha voluto continuare, era entrato nella scena, a dir la verità mi ha fatto molta impressione, vedere l’attore quanto si da per quella parte li. Alla fine si è avvicinato a me e mi ha detto: sai che tu mi fai sentire dopo tanti anni, alla mia età, un bravo attore. Questo è un complimento che per un regista è enorme, non ha prezzo.
Tu sei membro attivo dell’AIRC, ci racconti il tuo impegno?
Con l’AIRC per esempio, da una parte faccio qualsiasi cosa per l’AIRC, da anni e non è mai abbastanza quanto do a loro.
Guarda, ci sono tante persone ammalate di cancro, arrivano in qualche modo a me per chiedere aiuto, io ogni volta magari… (piccola pausa ndr) una persona ha un cancro al polmone ed io ho questo mio amico che è un genio in quel campo ed allora gli dico, guarda, ci sta questa mia amica intima (alla ragazza le indico particolari di casa mia per rendere credibile la storia) così da provare ad inserirla, ti ho raccontato di un singolo episodio ma accade anche con molti molti altri. Provo a fare quello che mi è possibile per aiutare.
Alla fine, credo sia importante pensare e stare attenti per chi sta per “suonare la campana”. Sempre
Non solo regista, sei anche un autore, parlaci del tuo ultimo libro “come un respiro”
Come un respiro per me è stata una vera sorpresa, mi sono divertito a scrivere in due anni, magari buttavo giu dieci pagine in 5 giorni, poi passavano altri dieci giorni e scrivevo altre due pagine.
Un giorno Gianni Romoli mi disse: Ma stiamo scrivendo un film e tu mi stai dicendo che ti sei alzato alle sei per scrivere al computer il romanzo, ma che ci devi fare con questo romanzo? Io gli dissi (in verità non me lo ricordo, me lo disse lui poco tempo fa) guarda Gianni questo sarà un grande successo, ma sei proprio sicuro che ti ho detto così? E lui con convinzione mi disse: SI. Addirittura, (parole di Gianni Romoli) quelle dodici pagine me le hai lette al telefono ed io ti ho detto che erano molto emozionanti.
Lo spettacolo dal vivo ed il cinema vivono un momento disperato, ripartenze a singhiozzo, cinema e teatri privati vivono un momento drammatico così come le maestranze del settore. Tu che idea ti sei fatto?
Bisognerebbe fare qualcosa di importante, qualcosa di forte. Purtroppo ci sono moltissime persone che non moriranno di Covid ma moriranno di fame, questo sta venendo fuori e poi, una cosa che non ho mai capito bene, in aereo si può viaggiare tutti ammassati mentre al teatro ed al cinema si deve vivere un contingentamento così forte, non ti nascondo che è un qualcosa che non mi torna.
Notizie di Spettacolo è letto da molti giovani che sognano di intraprendere un percorso artistico nel settore, ti senti di digli qualcosa?
Tu provi, riprovi e non riesci a realizzare, il rischio è quello di perdere la passione, devi sempre nutrirla quella passione, devi sempre pensare che al 50% ci vuole cu..(fortuna). Bisogna sempre trovarsi nel posto giusto al momento giusto con la persona giusta, dare il giusto peso agli incontri e riflettere. Io ad esempio non sono stato scelto a Berlino con il bagno turco, non hanno voluto il film. L’ha preso Cannes e mi ha aperto le porte del mondo, due mesi prima mi sentivo un fallito, due mesi dopo trionfavo a Cannes. Pazzesco, non credi?