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AGIS: FRANCESCHINI, RIPARTIAMO DAVVERO!

Tempo di lettura: 4 minuti

In una lettera inviata al Ministro del MIC Dario Franceschini,l’AGIS – Associazione Generale Italiana dello Spettacolo, attraverso le parole del proprio Presidente Carlo Fontana, “sottolinea alcune criticità, tuttora irrisolte, che il comparto dello spettacolo dal vivo ancora patisce a causa delle conseguenze della pandemia, precludendo una piena ripresa delle attività e una compiuta e diffusa riapertura delle sale”.

Nello specifico, il Presidente AGIS “ritiene urgente e necessaria una definizione delle norme attraverso cui assegnare i contributi Fus del 2022, dal momento che esso, per ovvi motivi, non potrà essere considerato un anno ordinario viste le molte incertezze che affliggono il comparto (dalla capienza delle sale fino alla difficoltà di programmazione). Incertezze che impongono in tempi brevi una normativa che dia la possibilità alle imprese del settore di muoversi per tempo”. E sempre sul fronte del Fondo unico dello spettacolo, Fontana ricorda il congruo numero di istanze avanzate nel 2021 da parte di nuovi soggetti i quali, “se entreranno nel sistema in modo strutturale, dovranno necessariamente portare, a partire dallo stesso 2022, ad un incremento dello stesso fondo”.

In merito alla questione sanitaria, e più specificamente a quella inerente ai tamponi, il Presidente AGIS ribadisce ancora una volta “la disparità tra il settore dello spettacolo e quello dello sport”. “Ci troviamo di fronte – spiega – ad una norma che obbliga i lavoratori dello spettacolo ad effettuare tamponi antigenici 48 ore prima degli spettacoli ed ogni 72 ore in corso di attività –  con le conseguenti difficoltà di natura economica – mentre apprendiamo con stupore che il cosiddetto Decreto Sostegni bis sembrerebbe prevedere un sostegno per il settore dello sport. Una scelta iniqua e penalizzante per il nostro comparto, che sembra non porre alcun segnale di attenzione nonostante il sensibile miglioramento della condizione pandemica”.

“Inoltre, riteniamo che le risorse rimanenti a valere sul Fondo emergenza spettacolo, cinema e audiovisivo ancora disponibili, dovrebbero essere utilizzate attraverso meccanismi concreti di sostegno al riavvio delle attività”.

“Nell’apprezzare lo sforzo del Ministero nell’aver immaginato un Disegno di Legge delega che si occupi delle tutele nel settore dello spettacolo siamo però costretti a constatare che, ad oggi, non si conosce ancora l’esatta declinazione del testo finale che andrà all’attenzione del Parlamento. Una condizione che preclude all’AGIS la possibilità di poter offrire un contributo serio e strutturato alla definizione di un’annosa vicenda. Confidiamo – conclude Fontana – che le questioni poste vengano tenute nell’adeguata considerazione attraverso un’interlocuzione, ancora una volta, concreta ed efficace”.

LA LETTERA INTEGRALE

Egregio Ministro,

torno a Lei per segnalarLe alcune criticità, tuttora irrisolte, che il comparto dello spettacolo dal vivo ancora patisce a causa delle conseguenze della pandemia, che continuano a precludere una piena ripresa delle attività e una compiuta e diffusa riapertura della sale:

  1. riteniamo urgente definire le norme attraverso cui assegnare i contributi Fus del 2022, ben sapendo che il prossimo non potrà essere considerato un anno ordinario, con l’avvio di una nuova triennalità. L’incertezza sulla capienza delle sale, la difficoltà nella programmazione di tournée, la persistenza del disequilibrio costi/ricavi, la diffidenza e disabitudine del pubblico, l’incognita sulla reale consistenza del pubblico scolastico peseranno ancora per lungo tempo ed immaginare che le criticità del 2022 possano incidere sugli anni immediatamente successivi, come accadrebbe in un ordinario meccanismo triennale, sarebbe fortemente ingiusto e dannoso per gli operatori e di conseguenza per gli artisti e le maestranze. Inoltre, come si sa bene, le attività di spettacolo necessitano di una congrua fase di programmazione ed è perciò importante definire le regole in tempi rapidi e certi ed evitare che anche quest’anno il DM che le racchiude porti la data emblematica del 31 di dicembre;
  2. l’allargamento dei soggetti che accedono al Fondo unico dello spettacolo è obiettivo auspicato e condiviso. Nel 2021 le nuove istanze sono circa 1000 ma, se questi nuovi soggetti entreranno nel sistema in modo strutturale con l’aspettativa di un contributo congruo alla realizzazione di attività di qualità, necessariamente la dotazione del Fondo Unico dello Spettacolo dovrà essere incrementata a partire dal 2022;
  3. Ci troviamo ancora di fronte all’obbligo–dopo averlosegnalato piùvolte–previsto dall’all. 26 del DPCM del 2 marzo 2021 di effettuare tamponi antigenici ai lavoratori 48 ore prima degli spettacoli ed ogni 72 ore in corso di attività, con significative difficoltà nella gestione del rapporto con i lavoratori (contenziosi, vertenze sindacali, licenziamenti), per non parlare delle onerose ricadute economiche. A tal fine, il Decreto Sostegni bis sembrerebbe prevedere un sostegno economico per il settore dello sport ma non c’è traccia di un intervento simile per lo spettacolo dal vivo, così come non sembra esservi alcun segnale di attenzione finalizzato ad un cambiamento di tale previsione alla luce di un sensibile miglioramento della condizione pandemica;
  4. permangono, tra l’altro, numerose incertezze per i protocolli da seguire per le attività di spettacolo in tournée, per le quali non vi è stata alcuna previsione normativa finalizzata alla sicurezza dei lavoratori ed al sostegno alle imprese;
  5. le risorse rimanenti a valere sul Fondo emergenza spettacolo, cinema e audiovisivo ancora disponibili, a parer nostro, dovrebbero essere utilizzate attraverso meccanismi concreti di sostegno al riavvio delle attività e non basati sul principio discutibile nel nostro comparto, sebbene sinora utilizzato prioritariamente, del ristoro ai mancati incassi;
  6. Abbiamo apprezzato lo sforzo del Ministero nell’aver immaginato un Disegno di Legge delega che si occupi delle tutele nel settore dello spettacolo, ma dopo una consultazione lampo svoltasi oltre venti giorni fa, non si conosce l’esatta declinazione del testo finale che andrà all’attenzione del Parlamento, condizione che preclude all’Agis la possibilità di poter offrire, da categoria maggiormente rappresentativa che sottoscrive i CCNL, un contributo serio e strutturato alla definizione di un’annosa vicenda.

Confidando che le questioni poste vengano tenute nell’adeguata considerazione

attraverso un’interlocuzione, ancora una volta, concreta ed efficace, porgo cordiali saluti.

IL PRESIDENTE DI A.G.I.S. – ASSOCIAZIONE GENERALE ITALIANA DELLO SPETTACOLO

Carlo Fontana

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