Il 29 aprile ricorre in tutto il mondo la Giornata Internazionale della Danza.
Istituita nel 1982 dal Comitato Internazionale della Danza – C.I.D. dell’Istituto Internazionale del Teatro dell’UNESCO, la data commemora la nascita di Jean-Georges Noverre nel 1727, considerato storicamente il padre del balletto moderno.
Una giornata che non ha solo il merito di ricordare uno dei più grandi coreografi della storia della danza, ma che ha anche il dovere di porre al centro del dibattito pubblico il ruolo e l’importanza che la danza ricopre oggi non solo da un punto di vista artistico, ma anche economico, culturale e sociale.
“La danza è tornata al centro delle politiche culturali del governo per riaffermarsi come eccellenza nel mondo” ha affermato il presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, in occasione della ricorrenza. “Col ministro Sangiuliano e il sottosegretario Mazzi stiamo riformando il Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo aprendo a maggiore equità. Viva la danza italiana e tutti quelli che la amano, la insegnano, la producono, la creano, la eseguono!”.
Negli ultimi mesi il tema della valorizzazione della danza e della formazione coreutica è entrato nell’agenda del dibattito pubblico. Le principali associazioni ed istituzioni dello spettacolo e della danza hanno sottolineato la necessità di continuare a sostenere e a investire nel settore.
In occasione della dell’incontro “La formazione della danza: quale futuro” promosso da AIDAF e tenutosi il 30 marzo al Ministero della Cultura alla presenza del ministro Gennaro Sangiuliano, il presidente dell’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo – AGIS, Francesco Giambrone, aveva dichiarato la necessità di continuare verso questa direzione: “È importante che ci sia una grande convergenza sul tema della danza nel nostro paese. Dobbiamo fare un grande sforzo, e credo ci sia il clima giusto, per allinearci agli standard di alta qualità degli altri paesi europei. Standard che merita anche il nostro paese e che richiede un forte impegno in questa direzione”.
