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L'incontro "La Formazione della danza: quale futuro?". In foto, da sinistra: Liliana Cosi, Francesco Giambrone, Gennaro Sangiuliano, Amalia Salzano, Domenico Barbuto, Marco Parri

Agis, Aidaf

Riscrivere il futuro della formazione della danza in Italia

Tempo di lettura: 3 minuti

Tutelare la salute degli allievi e delle famiglie e al tempo stesso restituire dignità alla professione dell’insegnante di danza, fornendo una prospettiva chiara del settore dello spettacolo per le nuove generazioni.

Questi i temi affrontati nell’incontro “La Formazione della danza: quale futuro?” svoltosi questa mattina nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura, promosso da AIDAF (Associazione Italiana Danza Attività di Formazione).

All’evento hanno partecipato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, la Presidente AIDAF, Amalia Salzano, il Presidente AGIS, Francesco Giambrone e il Presidente di Federvivo, Marco Parri. Presenti anche due eccellenze del settore che hanno esportato la danza made in Italy in tutto il mondo: Liliana Cosi, étoile internazionale, Eleonora Abbagnato, oggi Direttrice del Corpo di Ballo e della Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, appena nominata Presidente del Consiglio Superiore dello Spettacolo.

Le scuole di danza private in Italia rappresentano un comparto importante dello spettacolo dal vivo – circa 30.000 scuole con un numero di allievi di circa 3 milioni di persone – e costituiscono la base fondamentale del sistema danza, in quanto la formazione dei danzatori è affidata quasi totalmente a loro. Eppure, allo stato attuale, non esiste una regolamentazione ufficiale per la formazione dei “formatori” – vuoto normativo esistente da quasi 50 anni.

Tutti in Italia possono insegnare danza – ha spiegato la Presidente AIDAF – con serie conseguenze per la tutela della salute fisica e psichica dei giovani allievi. È il riconoscimento della figura professionale dell’insegnamento di danza ad essere assente”.

Amalia Salzano – presidente AIDAF

Le istanze esposte da AIDAF sono state confermate dall’indagine presentata durante l’incontro, da Riccardo Grassi, Responsabile della ricerca di SWG S.p.A. Lo studio, condotto da AIDAF e AGIS, in collaborazione con SWG, ha dimostrato quanto le famiglie considerino importante lo studio della danza per la crescita dei propri figli, da un punto di vista educativo, culturale e sociale. La danza, contrariamente alle altre attività individuate come attività extracurriculari, viene scelta con una grande consapevolezza del valore che riveste e dell’eredità che lascia agli allievi. Un dato importante è quanto le famiglie ritengano fondamentale la preparazione degli insegnanti ai quali affidano i propri figli, perché si rendono conto di quanto potrebbe essere pericoloso affidarli ad insegnanti non sufficientemente preparati. Il 93% del campione ascoltato (1029 famiglie italiane che hanno almeno un/a figlio/a tra i 3 e i 18 anni che frequenta o ha frequentato un corso di danza) ritiene che un insegnante non preparato può recare danni importanti ai propri allievi.

Allo stesso tempo, sono però consapevoli di non avere a disposizione gli strumenti adeguati a valutare la qualità di una scuola di danza e dei suoi insegnanti. Emerge inoltre la necessità, da parte del campione ascoltato (88%), di un titolo regolamentato dallo Stato a garanzia della professionalità degli insegnanti.

La soluzione indicata e sostenuta da AIDAF è quella di promuovere un’urgente riforma del settore attraverso l’attuazione della legge n. 175/2017, regolamentando l’insegnamento della danza tramite la definizione di percorsi formativi e professionalizzanti, attraverso un titolo univoco valido su tutto il territorio nazionale, oltre che il riordino degli standard delle scuole private di danza.

Il Ministero della cultura, con la sua Direzione generale Spettacolo, è pronto a farsi parte attiva con il Ministero dell’Istruzione e del Merito per arrivare a un pieno riconoscimento del percorso formativo che accompagni all’insegnamento della danza, valorizzando in primo luogo il ruolo dei 50 licei coreutici presenti in tutto il territorio nazionale e dell’Accademia Nazionale di Danza”, ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

Gennaro Sangiuliano – ministro della Cultura

La regolamentazione dell’insegnamento della danza e un percorso serio per la qualificazione dei formatori sono obiettivi ormai irrinunciabili e urgenti per il nostro Paese. Il grandissimo interesse che la danza riscuote sempre di più tra i nostri giovani e tra il pubblico dei teatri conferma la necessità di arrivare a un percorso normativo che metta ordine in un settore di straordinaria importanza per tutto il sistema dello spettacolo dal vivo – ha commentato il Presidente AGIS, Francesco Giambrone – “Oggi sono emersi due temi: il primo riguarda la scuola, intesa come formazione in generale, il secondo le scuole di danza, cioè la formazione specifica. E su questo non c’è più da discutere ma si deve agire: dobbiamo uniformarci agli standard di qualità internazionali”.

Francesco Giambrone – presidente AGIS
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