Antonio Pappano dirige Simone Lamsma con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, giovedì 24 marzo ore 19.30, repliche venerdì 25 ore 20.30 e sabato 26 ore 18.00.
La giovane violinista olandese, che suona uno Stradivari “Mlynarski” del 1718, concessole in prestito da un anonimo benefattore, ha recentemente esordito anche con la New York Philharmonic e la Chicago Symphony, in queste date eseguirà il Concerto per violino di Benjamin Britten, brano di rara esecuzione che manca dai cartelloni dell’Istituzione dal 1978.
La partitura del Concerto per violino, in tre movimenti e con una passacaglia conclusiva, venne scritta l’estate del 1939 durante la permanenza del compositore in Canada, e presentata per la prima volta nel marzo del 1940 alla Carnegie Hall di New York – con la New York Philharmonic Orchestra diretta da John Barbirolli – dal violinista spagnolo Antonio Brosa, che Britten aveva conosciuto anni prima al Royal College of Music e di cui disse, pieno d’ammirazione:
“Tony suona come un dio del violino, quale in effetti egli è”.
Il concerto, interamente dedicato a musiche inglesi, a dimostrazione dell’amore che il baronetto Pappano nutre nei confronti dei compositori del suo Paese di nascita, verrà aperto dal brano per soli archi, Fantasia su un tema di Thomas Tallis, di Ralph Vaughan Williams– di cui ricorrono i 150 anni della nascita – che prendeva spesso spunto da temi popolari inglesi o composizioni rinascimentali per i suoi lavori e per questa Fantasia scelse un inno di Thomas Tallis, tra i maggiori compositori e polifonisti del rinascimento inglese.
Last but not least, le Enigma Variations (1899) di Edward Elgar, una suite di 14 variazioni su un tema originale, ciascuna delle quali rappresenta il ritratto di un amico del compositore e tra le quali spicca la celebre Nimrod, tra i bis preferiti dal Maestro Pappano e spesso eseguito dall’Orchestra di Santa Cecilia in occasione delle tournée.
Le Variazioni Enigma nacquero per caso, come raccontò lo stesso autore. Una sera d’ottobre del 1898, Elgar improvvisava sul violino quando la moglie (alla quale dedicò la prima variazione), lo interruppe sottolineando la bellezza di una melodia.
Stupito dall’entusiasmo di lei, Elgarle chiese: “Ti fa pensare a qualcuno?”, “Certo, a Billy Baker che esce dalla stanza”. In quel momento le Variazioni stavano venendo alla luce.
Date
Simone Lamsma
Simone Lamsma negli ultimi anni si è affermata a livello internazionale, riscuotendo unanimi consensi di pubblico e critica.
Jaap van Zweden, con la quale collabora regolarmente, l’ha descritta come una delle più importanti violiniste del mondo.
Ha iniziato a suonare il violino all’età di cinque anni e si è trasferita in Gran Bretagna a undici per continuare gli studi alla Yehudi Menuhin School. A quattordici ha debuttato con la North Netherlands Orchestra eseguendo il Primo concerto per violino di Paganini.
Collaborazioni
Tra le sue collaborazioni recenti e future, segnaliamo i concerti con la New York Philharmonic, Chicago Symphony, Orchestre Symphonique de Montréal, Cleveland Orchestra, Royal Concertgebouw Orchestra, San Francisco Symphony, Hong Kong Philharmonic, Warsaw Philharmonic, BBC Philharmonic, Dallas Symphony Orchestra, Pittsburgh Symphony Orchestra, Oslo Philharmonic, Finnish Radio Symphony, Les Siécles, Orchestre Philharmonique de Radio France, Konzerthaus Orchester Berlin, Gürzenich Orchester, Wiener Symphoniker, London Philharmonic Orchestra, Rotterdam Phiharmonic, collaborando con celebri bacchette quali Jaap van Zweden, Vladimir Jurowski, Kent Nagano, Ed Gardner, Francois Xavier Roth, Gustavo Gimeno, Omer Meir Wellber, Robert Trevino, Kazuki Yamada, JurajValčuha, AndrisPoga, Stanislav Kochanovsky, Edo de Waart, Marc Albrecht, Yannick Nézet-Seguin, Stéphane Denève, Andrés Orozco-Estrada e Jukka-PekkaSaraste.
Nel 2017 ha registrato il Primo concerto per violino di Šostakovič e In tempus praesens di Sofia Gubaidulina con la Netherlands Radio Philharmonic diretta da James Gaffigan e Reinbert de Leeuw.