A Villa Stonorov – Fondazione Vivarelli di Pistoia, martedì 14 settembre (ore 21:15, Via di Felceti 11) per Teatri di Confine, la rassegna dedicata alla scena contemporanea, realizzata dall’Associazione Teatrale Pistoiese e dalla Fondazione Toscana Spettacolo onlus, la compagnia Fanny & Alexander, tra le formazioni più interessanti e di maggior originalità a livello europeo, presenta Se questo è Levi. I sommersi e i salvati, con Andrea Argentieri, drammaturgia di Chiara Lagani, regia di Luigi De Angelis.
A partire dai documenti audio e video delle teche Rai e di Youtube, Andrea Argentieri (Premio Ubu 2019 come miglior attore o performer under 35) veste i panni dello scrittore Primo Levi, assumendone la voce, le gestualità, le posture, i discorsi in prima persona.
È un incontro a tu per tu, in cui lo scrittore, a partire dal vincolo di verità che lo ha ispirato nelle sue opere, testimonia la sua esperienza nei lager con una tecnica di testimonianza lucidissima, di scrematura della memoria, con la trasparenza di uno sguardo capace di esprimere l’indicibile a partire dal perimetro apparentemente sereno della ragione.
Grazie alla tecnica del remote acting, dell’eterodirezione, sperimentata da Fanny & Alexander negli ultimi dieci anni, si compone un ritratto dello scrittore che si basa sulla vertigine di una domanda: quanto questa testimonianza è ancora urticante e capace di parlarci tramite la sensibilità di un attore che si lascia attraversare dai materiali originali a noi rimasti di quello scrittore? Può l’epifania di una voce, di un corpo-anima, imprimendosi nel corpo di un attore molto più giovane del modello-impronta che persegue, far sgorgare in maniera ancora più cogente la potenza e la necessità della sua testimonianza?
Se questo è Levi (Premio Speciale Ubu 2019 a Fanny & Alexander) è un ritratto d’attore. È il tentativo di concretizzare l’esperienza del resoconto, a tu per tu con lo scrittore. I sommersi e i salvati esprime una domanda sul tema del giudizio, l’interrogazione sulla necessità della sospensione dell’odio a favore di una curiosità analitica entomologica.