La Conferenza degli assenti non è solo uno spettacolo ma anche una conferenza internazionale capace di accadere senza l’impiego di viaggi, emissioni di CO2 o collegamenti internet ma trovando nel teatro il “medium” ideale per la vicinanza, lo scambio e la condivisione. Una tele-performance che utilizza i mezzi sensoriali e tattili del teatro sostituendoli all’estetica a schermo piatto delle presentazioni PowerPoint delle comuni conferenze. Nessun relatore internazionale viaggerà per chilometri in aereo per presentare le proprie teorie o testimonianze, limitandosi invece a consegnare le proprie presentazioni ai cittadini delle città in cui La conferenza degli assenti prende luogo.
Il team di registi e sceneggiatori di Rimini Protokoll (solo un membro della compagnia raggiungerà la città di destinazione) mette in scena insieme al pubblico le biografie, storie, pensieri e posizioni politiche degli assenti vengono rappresentate ogni sera, incarnate nei corpi delle spettatrici e degli spettatori, eterodiretti e guidati da un copione.
«Quali sono le diverse forme di assenza? Dove e quando siamo assenti? Cosa comporta l’assenza? Quando è una benedizione e quando una maledizione?». La telepresenza da digitale si trasforma in una presenza performativa che modifica e altera le regole della rappresentanza, in scena le parole di scienziati e filosofi e le tesi contraddittorie sulle conseguenze della globalizzazione sono consegnate al teatro e al suo pubblico. Le spettatrici e gli spettatori diventano allora “avatar” degli esperti assenti, assumendone le idee e acquisendo giocosamente le biografie dei rappresentati. L’assenza crea uno spazio per nuove iscrizioni e prospettive inaspettate, mentre la regia a distanza di Rimini Protokoll dà vita a un gioco teatrale fatto di traduzioni e di corpi.