In Italia ci sarà un nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro delle Fondazioni lirico-sinfoniche entro la fine del 2023. È la promessa del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano in risposta a un’interrogazione di Luca Pirondini (M5S) nel corso del question time di giovedì 20 luglio nell’Aula del Senato.
“Il contratto è fermo da 20 anni e mi domando cosa è stato fatto negli ultimi anni – ha spiegato Sangiuliano a Palazzo Madama –. Dal 2010 non è stato fatto nulla e noi abbiamo fatto ben cinque tavoli con tutti gli organismi rappresentati e l’ultimo si è tenuto questa mattina. Stiamo a buon punto ed entro la fine del 2023 il lavoro sarà concluso e potremo avere il nuovo contratto”, ha aggiunto successivamente il ministro.
La riforma del mondo dello spettacolo è da mesi un tema nell’agenda politica delle principali istituzioni e associazioni del settore e del governo in carica. Proprio lo scorso 23 giugno, una delegazione di AGIS guidata dal Presidente Francesco Giambrone aveva incontrato il ministro della Cultura consegnandogli un documento contenente le proposte per il nuovo Codice dello Spettacolo.
Un impegno ribadito dallo stesso ministro Sangiuliano, che in sede del question time al Senato ha sottolineato il lavoro del ministero nell’elaborazione del primo Codice dello spettacolo che disciplinerà in maniera organica e moderna il settore delle Fondazioni lirico-sinfoniche.
“Sarà questa l’occasione per chiarire definitivamente la natura giuridica pubblica o privata del rapporto di lavoro alle dipendenze delle Fondazioni lirico-sinfoniche così da dare certezza della disciplina concretamente applicabile” ha detto il ministro.
In lavorazione anche la stesura di uno schema di un decreto legislativo che assegnerà ai lavoratori dello spettacolo l’indennità di discontinuità.