Si è spento all’età il 93 anni il regista e sceneggiatore Giuliano Montaldo, nella sua casa a Roma.
Uomo di cinema e di teatro, Montaldo ha rappresentato una delle colonne del mondo dello spettacolo legate allo scorso secolo e un modello d’esempio per un’intera generazione di cineasti.
Ricordato da tutti per la sua autoironia, il suo impegno artistico, politico e sociale nel mondo dello spettacolo e per la sua attenzione rivolta sempre alla tutela e alle esigenze di tutto il settore.
Dalla lotta contro il regime nazifascista nella Resistenza del Gruppo di Azione Patriottica (Gap) di Genova, sua città natale, agli ultimi due premi per la sua attività – un Globo d’Oro alla carriera nel 2021 e un premio David di Donatello come miglior attore non protagonista nel 2018 – Montaldo è stato un autentico decano del cinema italiano.
Tra le pellicole più famose menzioniamo il suo primo film d’esordio come attore in “Achtung! Banditi!”, con la regia di Carlo Lizzani nel 1951, assieme a Gina Lollobrigida. Nel 1961 passa dietro alla macchina da presa ed esordisce alla regia con il film “Tiro al piccione”. Tra le pellicole che ha diretto ci sono anche “Gli Intoccabili” (1969) e “Sacco e Vanzetti” (1971). Nei suoi lavori si contano anche alcune regie per serie e film televisivi, come il kolossal internazionale “Marco Polo” (1982-1983), oltre che numerosi documentari storici come “L’addio a Enrico Berlinguer” nel 1984 e “L’oro di Cuba” nel 2009.
Dal 1999 al 2004, il regista ha ricoperto anche il ruolo di presidente di RaiCinema.
A partire dagli anni Ottanta, Montaldo si affaccia anche alla regia di diverse opere liriche. La prima di una lunga serie è la “Turandot” di Giacomo Puccini nel 1983 all’Arena di Verona, che ottenne un grande successo tra il pubblico e la critica. Nel decennio successivo, Montaldo torna nuovamente all’Arena di Verona nel 1990 con la regia de “Il Trovatore” con Luciano Pavarotti, nel 1994 nella “Bohème” di Puccini assieme a Cecilia Gasdia e sempre nello stesso anno con Placido Domingo con “Otello” di Giuseppe Verdi.
Il presidente dell’AGIS e Sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma Francesco Giambrone ha così ricordato l’uomo e artista Giuliano Montaldo:
“Oggi ci ha lasciati un regista, sceneggiatore, attore e uomo di spettacolo che ha segnato un secolo con opere cinematografiche e teatrali indimenticabili, un artista poliedrico e completo, un esempio a cui tutto il mondo del cinema e dello spettacolo deve tantissimo, un maestro e un intellettuale colto e discreto, una persona generosa votata all’impegno civile. E soprattutto un carissimo amico, che mancherà tanto, a me come a tutto il pubblico che lo amava”.
Francesco Giambrone
L’Accademia del Cinema Italiano rende omaggio alla sua memoria, ricordando alcuni dei suoi ultimi impegni artistici e associativi della sua carriera:
“E’ scomparso ieri sera all’età di 93 anni il Maestro Giuliano Montaldo, regista di film che hanno fatto la storia del cinema, tra cui Sacco e Vanzetti, Giordano Bruno e L’Agnese va a morire. Presidente dell’Accademia del Cinema Italiano dal 2016 al 2018, e attualmente in carica come Presidente onorario, ha vinto il David di Donatello come Miglior attore non protagonista per il film di Francesco Bruni “Tutto quello che vuoi”. La Presidenza e il Consiglio direttivo dell’Accademia del cinema italiano si uniscono al dolore della famiglia e in particolare della moglie e compagna di vita Vera Pescarolo”.
Premi David di Donatello via Facebook
Anche la Biennale di Venezia ricorda con stima e affetto il regista e attore genovese, “maestro del cinema italiano e figura emblematica del cinema di impegno civile”.
