“Dialogo, confronto e incontro” sono le tre direttrici che guidano la 39° edizione del Romaeuropa Festival. Uno spazio aperto alla pluralità e alla diversità di espressioni artistiche, alla commistione di generazioni e tradizioni culturali diverse, che dal 4 settembre al 17 novembre si declineranno in oltre 100 spettacoli nella capitale tra teatro, musica, danza, arti digitali, spettacoli multidisciplinari e creazioni per l’infanzia.
«Queste parole riflettono l’operare della Fondazione in rete con le istituzioni pubbliche e private nel costante processo di valorizzazione della tradizione contemporanea nazionale e di apertura verso i linguaggi comuni» spiega il Presidente della Fondazione Romaeuropa Guido Fabiani.
La rassegna, guidata dal Direttore Generale e Artistico Fabrizio Grifasi, si caratterizza come un importante strumento di diplomazia culturale, che utilizza lo spettacolo dal vivo come driver di dialogo tra le istituzioni tanto a livello nazionale quanto internazionale, promuovendo la cooperazione e l’integrazione, la solidarietà e la cultura.
Una rete di cui fanno parte i sostegni del Ministero della Cultura, della Regione Lazio, diRoma Capitale e della Camera di Commercio, a cui si aggiungono le diverse collaborazioni con le diverse istituzioni coinvolte, tra cui quella con Flanders State of The Art, per il triennio 2023-2025.
«Siamo consapevoli che il nostro messaggio culturale si incroci con gli avvenimenti drammatici che oggi stanno scuotendo il mondo e con i profondi cambiamenti che i fattori ambientali e il progresso tecnologico stanno imponendo all’umanità intera. Di fronte a ciò ci guida e ci sprona la convinzione che rappresentare la verità della creazione artistica aiuti a rafforzare la centralità dell’essere umano e della cultura che esso produce» sottolineano Guido Fabiani e Fabrizio Grifasi.
Cento spettacoli, oltre 700 artisti coinvolti nel programma di quest’anno che si inaugurerà il 4 settembre al Teatro Costanzi e che sancisce un nuovo percorso tra il Romaeuropa Festival e il Teatro dell’Opera di Roma. A salire sul palco, in prima nazionale, sarà il Ballet de l’Operà de Lyon che porterà due diverse coreografie in scena: “Mycelium” di Christos Papadopoulos e “Biped” del Mestro Merce Cunningham, sulle note di Gavin Bryars e del suo ensemble.
La settimana di inaugurazione continua con due dei tre omaggi previsti in questa stagione a Ryūichi Sakamoto, che coinvolgeranno la Brussel Philarmonic diretta da Dirk Brossé e il MAXXI – Museo delle arti del XXI secolo.
Danza, teatro e la scena musicale italiana si mescolano a quella internazionale nella programmazione del REF. Dal progetto “Notte Morricone”, realizzato insieme al Cento Coreografico Naizoanle/Aterballetto e alla Fondazione Teatro di Roma con le coreografie dello spagnolo Marcus Morau allo spettacolo “Bello Mondo”, che chiama sul palco Mariangela Gualtieri, Paolo Fresu e Uri Caine.
In cartellone anche molte prime nazionali, tra le tante quella del coreografo Rachid Ouramdane con la sua nuova creazione per il Ballet du Grand Théâtre de Genevre e l’omaggio della Compagnia Frosini a Alberto Sordi “Tanti Sordi – Polvere di Alberto”, corealizzato con il Teatro Sala Umberto.
Chiude questa edizione del REF la terza tappa del percorso dedicato a Ryuichi Sakamoto il 17 novembre, in un viaggio all’insegna della sperimentazione artistica con due grandi nomi della scena musicale elettronica internazionale, spesso suoi collaboratori: Alva Noto e Fennesz.
Il Romaeuropa Festival 2024 è realizzato con Teatro dell’Opera di Roma, Azienda Speciale Palaexpo – Mattatoio, Fondazione Teatro di Roma, Fondazione Musica per Roma, Accademia Tedesca Roma – Villa Massimo, Villa Medici – Accademia di Francia a Roma, Maxxi – Museo delle Arti del XXI secolo, Auditorium Conciliazione, Teatro Vascello e La Fabbrica dell’Attore, Teatro Vittoria e Teatro Sala Umberto. Sostengono e patrocinano il festival Institut Français – Fondazione Nuovi Mecenati – Ambasciata di Francia in Italia, il Fonds Podiumkunsten e l’Ambasciata dei Paesi Bassi l Goethe-Institut e l’Ambasciata di Germania, l’Instituto Svizzero e Prohelvetia, l’Istituto Cervantes e l’Ambasciata di Spagna, l’Ambasciata del Belgio oltre alla rete Aerowaves cofinanziata dall’Unione Europea.