Questo ultimo appuntamento del progetto, preceduto dallo spettacolo Sconcerto per i diritti e dal laboratorio HOMO SUM al DAMSLab. La Soffitta, è dedicato alle rivoluzioni del ’68 e ripercorre le dinamiche e i sentimenti dell’epoca all’interno di un flusso di testo interpretato da una sola figura in scena.
È una giovane militante in abiti contemporanei che si trova nella situazione paradossale di voler trasmettere lo slancio e la dimensione collettiva delle lotte in completa solitudine, utilizzando le parole di ieri come fossero quelle di oggi. “L’immaginazione al potere!”, “Non è che un inizio!”, “La bellezza è per strada!”, “Diamo l’assalto al cielo!”, “Prendete i vostri desideri per realtà!”, sono alcuni dei motti che hanno invaso le strade delle città studentesche.
A farle da contrappunto un montaggio video in cui le immagini d’archivio si mescolano a quelle odierne, per far emergere rotture e analogie.
«Per farlo abbiamo raccolto le testimonianze dei protagonisti del ’68 – afferma ErosAntEros – e intervistato i giovani attivi nei movimenti di oggi. Le voci dei militanti contemporanei, assieme alle canzoni di lotta del passato e del presente, concorrono alla creazione di un paesaggio sonoro che trae ispirazione dalle composizioni per voce e nastro di Luigi Nono».
Nello spettacolo gli argomenti principali vengono suddivisi in cinque capitoli, ai quali si aggiungono: uno di presentazione dei protagonisti interpellati (“Il personale è politico”), un intermezzo audiovisivo sul ’68 e i movimenti di oggi nel mondo (“La mia patria è il mondo intero”) e una sollecitazione finale a continuare la lotta (“Non è che l’inizio la lotta continua”).
«Come il titolo dello spettacolo – continua la compagnia – anche i capitoli di cui è composto sono citazioni degli slogan che cinquant’anni fa hanno riempito le strade di Parigi e del mondo intero: la nascita del movimento studentesco viene associata a “Ci siamo visti, siamo in tanti”, la liberazione sessuale e la nascita del femminismo a “Più faccio l’amore più mi viene voglia di fare la rivoluzione, più faccio la rivoluzione più mi viene voglia di fare l’amore”, le lotte dei lavoratori a “Il padrone ha bisogno di te, tu non hai bisogno di lui”, le occupazioni abitative e il coinvolgimento della città a “Prendiamoci la città”, “La repressione a l’aggressore non è quello che si rivolta, ma quello che reprime”. In ciascuno di essi molteplici sono le voci dei protagonisti e i frammenti di documenti e manifesti che si susseguono, a volte compensandosi, altre quasi rispondendosi. L’attrice interpretandoli ne differenzia posture e voci, per arrivare progressivamente – con lo svilupparsi dello spettacolo, costruito come il testo, come un unico crescendo di voci, musiche e video – a fonderli e diventare sempre più performativa nella loro messa in forma, arrivando infine quasi a non connotarli più per dare voce a unico grido collettivo, che altro non è che un’incitazione alla rivolta».
ErosAntEros nasce dall’unione di Davide Sacco, regista e music designer, e Agata Tomsic, attrice e dramaturga, nel Gennaio del 2010. Dopo i primi lavori concentrano le proprie indagini sul ruolo dell’artista all’interno della società contemporanea, perseguendo due principali linee di ricerca: una vicina al teatro musicale e focalizzata sul rapporto tra voce e suono, l’altra fondata sull’interrogazione drammaturgica del dispositivo teatrale e sulla relazione con lo spettatore. La compagnia porta avanti un teatro impegnato, in forte relazione con la storia, il presente e i luoghi in cui viene creato, con l’obiettivo di agganciare il teatro alla vita e fare dell’immaginazione un’arma per trasformare il reale.