Sarà stato un caso, o forse no, proprio oggi alla versione francese del Macbeth è stato consegnato il riconoscimento per aver vinto il 30esimo premio Franco Abbiati della Critica musicale italiana.
Oggi, 26 novembre 2021, giornata storica in cui è stato firmato il “Trattato tra la Repubblica italiana e la Repubblica francese per una cooperazione bilaterale rafforzata” che, oltre a tanti altri punti, prevede di rafforzare il legame culturale già forte tra Francia e Italia, la versione francese del Macbeth di Verdi riceve il prestigioso Abbiati.
L’esecuzione in forma di concerto del Macbeth ha rappresentato la ripresa assoluta dalla prima a Parigi nel 1865 del melodramma in quattro parti di Giuseppe Verdi, su libretto di Francesco Maria Piave e Andrea Maffei, tradotto in francese da Charles Louis Étienne Nuittier e Alexandre Beaumont, presentato al XX Festival Verdi (socio di Italiafestival) nell’edizione critica della partitura curata da David Lawton, revisionata da Candida Mantica.
Il Macbeth che ha inaugurato l’11 settembre 2020 il XX Festival Verdi nella speciale edizione Scintille d’Opera realizzata nel teatro all’aperto di Parco Ducale ha ricevuto il premio quest’oggi a Milano presso gli Amici del Loggione nella Cerimonia di premiazione e presentazione dell’Annuario della Critica Musicale Italiana 2021 e della Cronologia 1981-2021 del Premio della Critica Musicale Franco Abbiati.
Il premio Abbiati è stato consegnato oggi, stessa data del trattato Italia/Francia che, nell’ambito culturale ha lo scopo di favorire la circolazione delle creazioni e delle produzioni e per accompagnare l’evoluzione digitale del settore.
I governi s’impegnano a facilitare le coproduzioni di opere cinematografiche, audiovisive e nelle arti sceniche, e a valutare la possibilità della loro distribuzione attraverso una piattaforma culturale comune.
Sono previsti incentivi e scambi negli spettacoli dal vivo, nel design, nell’architettura, nella moda, ma anche per la traduzione di opere letterarie nelle rispettive lingue.
Il patto bilaterale vuole favorire la mobilità degli artisti e degli autori, attraverso lo sviluppo di residenze come ai tempi del Grand Tour di celebri intellettuali.
«Questo prestigioso riconoscimento, il secondo assegnato al Teatro Regio di Parma dalla Critica Musicale Italiana in negli ultimi 4 anni- dichiara Anna Maria Meo, Direttrice generale del Teatro Regio di Parma ha immenso valore per la nostra comunità, per le istituzioni, i partner, gli sponsor che in un anno così difficile hanno continuato a starci accanto, a credere e a sostenere l’importanza vitale dell’attività della nostra istituzione anche e soprattutto in un momento così tragico. A tutti loro, agli artisti e ai lavoratori del Teatro, che con determinazione, fiducia e rinnovato senso di appartenenza e convinzione continuano ogni giorno la loro attività, anche in questo periodo in cui il sipario e le porte del Teatro sono chiuse, va il mio pensiero e il mio ringraziamento».