CHICAGO SOUL JAZZ COLLECTIVE
Meets DEE ALEXANDER
“On The Way To Be Free”
(JMARQ Records)
Una ricerca di libertà sottolineata da un groove che richiama atmosfere tipiche degli anni ‘60 e degli anni ’70.
‘On the way to be free’ dei Chicago Soul Jazz Collective è un album ricco della stessa energia che pervadeva i lavori di Cannonball Adderley, Jimmy Smith, Les McCann, Eddie Harris e The Crusaders, per citarne alcuni. Il giusto mix di jazz e funk arricchito dalla superba voce di Dee Alexander, Signora della scena musicale chicagoans.
Il sestetto si completa e trova un perfetto equilibrio sonoro grazie alla versatilità della cantante. Il suo modo di approcciarsi alle sonorità “disegnate” da John Fournier, al sax tenore, e Marques Carroll, alla tromba, diventa il segno distintivo di un album in cui ogni sfumatura vocale e musicale si eleva raggiungendo momenti di grande sensibilità. Uno stile che in alcuni momenti sembra avvicinarsi a quello di Nina Simone. Un paragone che potrebbe sembrare eccessivo, ma basterebbe ascoltare ‘The man is coming back’ per capire di essere al cospetto di un’artista vera.
Tutti i brani dell’album, composti da Fournier ad eccezione di ‘Crazy wrong’ scritta
dal chitarrista Larry Brown, Jr., “spingono” il sound dei Chicago Soul Jazz Collective verso un post-bop dai tratti moderni e accattivanti. Un ponte ideale tra il classico soul jazz e il neo soul, in cui la potenza melodica e l’elegante esecuzione della band annullano i confini tra quei generi musicali. Ciò che si ascolta potrebbe essere definita musica senza tempo.
Sin dall’iniziale ‘Mama, are we there yet?’, la cui forza corale mette in mostra il valore di un collettivo mai così affiatato, è evidente che questo terzo album dei Chicago Soul Jazz Collective rappresenti il raggiungimento della loro maturità artistica.
Accanto a Fournier, Carroll e Brown, Jr., il batterista Keith Brooks II, il tastierista Amr Fahmy, il percussionista Victor Garcia e il bassista Andrew Vogt sono l’imprescindibile supporto ritmico dei brani, i cui testi pieni di rabbia sono in contrasto con gli arrangiamenti seducenti.
‘On the way to be free’ si distingue per la varietà delle idee e dei contenuti musicali. Le notturne ‘So Alive’, ‘Sweet things’, il mid-tempo ‘Crazy wrong’, con un “carezzevole” assolo di Marques Carroll, la latineggiante ‘Carry me’ sono solo alcuni esempi di quanto i Chicago Soul Jazz Collective in questo momento debbano essere considerati gli eredi naturali dei Jazz Crusaders.
Una dimostrazione evidente nei due strumentali, ‘Behind the Crusaders’ e ‘Nothing good ever goes away’, un chiaro tributo alla band di Joe Sample, Wilton Felder, Wayne Anderson, Stix Hooper, ai quali si aggiunsero successivamente Larry Carlton e Robert ‘Pop’ Popwell cambiando il nome in The Crusaders.
On the way to be free’ è un album che non può passare inosservato, anche per il
senso di complicità esistente in ogni traccia. Nessuno dei musicisti prende il
sopravvento e ogni assolo risulta misurato e mai prorompente. Al contrario i singoli
interventi risultano essere brevi e funzionali ai brani.
Tracklist:
01 – Mama are we there yet
02 – On the way to be free
03 – So alive
04 – The man is coming back
05 – Crazy wrong
06 – Carry me
07 – Behind the Crusaders
08 – Sweet things
09 – Nothing good ever goes away
