Ancora 16,5 milioni di euro da assegnare
Sono state pubblicate le graduatorie dei comuni che hanno superato la selezione della linea B “Progetti locali per la Rigenerazione Culturale e Sociale nell’ambito” dell’investimento Attrattività dei Borghi previsto dal Pnrr.
Dalle dichiarazioni del MiC, gli esclusi da questa prima tornata potrebbero essere riconsiderati a breve attingendo dall’ “Elenco complessivo di merito delle proposte ammesse a valutazione” che vede ben 1595 progetti valutati.
Ancora 16,5 milioni di euro da assegnare
Sono 363,5 i milioni di euro assegnati a 207 progetti che i piccoli comuni sotto i cinquemila abitanti hanno presentato. Lo stanziamento complessivo previsto è di 380 milioni. I 16,5 milioni di euro non assegnati saranno oggetto di accordo formale tra Ministero, Regioni e Comuni per scorrere la graduatoria dei primi esclusi.
La volontà dei soggetti istituzionali coinvolti sarebbe quella – già espressa a gran voce da molti, a cominciare da Anci e dalla consigliera del ministro Ottavia Ricci – di reperire ulteriori fondi per finanziare i progetti migliori esclusi da questa prima selezione.
Sul bando e sulle graduatorie pubblicate ieri, si è espresso “a caldo” Vincenzo Santoro, Responsabile Dipartimento Cultura e Turismo dell’Anci:
“In molti casi, i progetti migliori sono di Comuni piccolissimi, che è commovente anche solo leggerne i nomi. Bisognerebbe metterli in fila e recitarli uno dopo l’altro, come una sorta di giaculatoria laica”.
Una considerazione che racchiude l’essenza della “piccola” Italia e della natura stessa del bando, scritto per esaltare proprio quelle piccole ma grandi realtà che sono il motore culturale del Paese.
Vince l’aggregazione tra Comuni?
Scorrendo la Graduatoria Regionale dei progetti ammessi a finanziamento, si evince come, in gran parte delle regioni, sia stata l’aggregazione tra più Comuni a essere premiata dalla commissione giudicatrice. La proporzione tra comuni beneficiari e progetti che hanno previsto l’aggregazione di più comuni è stata l’arma vincente di molte piccole realtà che pare abbiano abbandonato la tradizionale e ormai vetusta logica campanilistica.
Piemonte: 26 comuni beneficiari e 13 progetti, 8 progetti hanno visto l’aggregazione di ben 21 comuni (81%).
Marche: 10 comuni beneficiari e 5 progetti, 3 progetti hanno visto l’aggregazione di ben 8 comuni (80%).
Friuli Venezia Giulia: 7 comuni beneficiari e 4 progetti, 2 progetti hanno visto l’aggregazione di 5 comuni (71%).
Lombardia: 28 comuni beneficiari e 18 progetti, 7 progetti hanno visto l’aggregazione di ben 18 comuni (64%).
Campania: 31 comuni beneficiari e 22 progetti, 7 progetti hanno visto l’aggregazione di ben 17 comuni (55%).
Lazio: 29 comuni beneficiari e 19 progetti, 6 progetti hanno visto l’aggregazione di ben 16 comuni (55%).
Sicilia: 35 comuni beneficiari e 24 progetti, 7 progetti hanno visto l’aggregazione di ben 18 comuni (51%).
Toscana: 18 comuni beneficiari e 13 progetti, 4 progetti hanno visto l’aggregazione di ben 9 comuni (50%).
Le percentuali sono chiare, in alcune regioni pochi Comuni hanno creduto nell’aggregazione che, ricordiamo, deve garantire una popolazione complessiva sotto i 5000 abitanti e affinità storico/culturali/geografiche tra gli aggregati.
Calabria: 14 comuni beneficiari e 10 progetti, 2 progetti hanno visto l’aggregazione di 6 comuni (43%).
Puglia: 23 comuni beneficiari e 18 progetti, 4 progetti hanno visto l’aggregazione di ben 9 comuni (39%).
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