La trasmissione Report del 6 giugno scorso ha radiografato un caso stra-ordinario
I riflettori tornano a illuminare il Teatro Eliseo. Non per una ripresa degli spettacoli, come si potrebbe auspicare, ma per via di un’inchiesta di Report, curata da Giulia Presutti, andata in onda nella prima serata della terza rete Rai.
I fatti sono ormai noti: chiuso dal 20 gennaio scorso, il Teatro Eliseo è in vendita a 24 milioni di euro sul sito di un’agenzia immobiliare (NdS l’ha scritto qui), e Luca Barbareschi (direttore artistico e proprietario dell’Eliseo) sostiene di aver già ricevuto due proposte di acquisto.
La trasmissione ha ricostruito le tormentate vicende del Teatro, concentrandosi sui fondi ricevuti dall’Eliseo durante la gestione di Barbareschi, a partire dai 700.000 euro di ristori concessi dallo Stato per fronteggiare la crisi dovuta alla pandemia. Il Teatro, tuttavia, non avrebbe svolto attività, mentre i lavoratori sono stati prima messi in cassa integrazione e poi licenziati.
Io ho licenziato i lavoratori per evitare di lasciarli con la fame perché ho la sensazione che non ci daranno mai più una lira perché c’è una guerra politica contro Barbareschi.
Luca Barbareschi
Milioni di euro
Il giornalista Alessandro Toppi, intervistato da Giulia Presutti nel corso della puntata, ha sciorinato i numeri dei diversi finanziamenti pubblici di cui ha beneficiato l’Eliseo:
- 481.151,00 euro nel 2015
- 514.831,00 euro nel 2016
- 250.000,00 euro nel 2016 (progetto speciale Fus)
- 550.869,00 euro nel 2017
- 636.000,00 euro nel 2019
- 636.000,00 euro nel 2020
Toppi, seguendo i flussi dei fondi ministeriali, ha calcolato che l’Eliseo ha ricevuto 3,6 milioni di euro dal 2015, a cui vanno aggiunti i finanziamenti straordinari. Nel 2017, infatti, il Parlamento ha riconosciuto all’Eliseo 8 milioni di euro per le celebrazioni dei 100 anni dalla nascita del Teatro (ritenuti dal Consiglio di Stato in contrasto con l’art. 3 della Costituzione), che sono valsi a Barbareschi una imputazione per traffico di influenze illecite, conclusasi comunque con una assoluzione.
Due compleanni “centenari”
Secondo il giornalista, i 100 anni del Teatro Eliseo sarebbero stati festeggiati due volte.
L’Eliseo è nato nel 1900 e si chiamava “Arena Nazionale“. Nel 1918 si chiama per la prima volta “Teatro Eliseo”. Ci si accorge che l’Eliseo ha già festeggiato il centenario nel 2000.
Alessandro Toppi
La politica
Nel 2020 Barbareschi chiese un altro finanziamento in occasione della conversione in legge del Decreto Mille Proroghe, attraverso un emendamento a favore dell’Eliseo per 12 milioni di euro, poi sfumato a causa dell’emergenza sanitaria.
Nonostante i fondi ricevuti, superiori a quelli di molti altri teatri (si pensi al Quirino, che riceve 54.000 euro annui dallo Stato), Barbareschi – che ha ricevuto 13 milioni di euro di contributi pubblici per l’Eliseo dal 2015 al 2020 – non sembra apprezzare particolarmente l’operato dei rappresentanti politici.
Da 5 anni combatto con Franceschini.
Siamo in mano alla Raggi.
Mattarella mi ha messo nel “Comitato Cultura 2030” e chiudiamo l’Eliseo?
Dai bilanci solo costi
Secondo l’ultimo bilancio disponibile l’Eliseo risulterebbe aver accumulato debiti superiori a 7 milioni di euro.
I contributi ottenuti sono andati a coprire solo costi, non sono andati a implementare ricavi. I dati sono eclatanti.
Gian Gaetano Bellavia – esperto di riciclaggio
I fondi pubblici avrebbero insomma “dopato” il bilancio dell’Eliseo, altrimenti gravemente in perdita.
Quale futuro?
Oltre a ciò che è accaduto, e che andrà senz’altro chiarito, i dubbi più forti restano quelli sul futuro dell’Eliseo, un’istituzione storica e artistica di rilevanza nazionale e internazionale, oggi nelle mani di una agenzia immobiliare.
Al di là della facile indignazione destata dalla vendita di un bene che si vorrebbe di inestimabile valore storico e culturale (che è stato invece stimato 24 milioni di euro), la vicenda merita sicuramente una riflessione più profonda.