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Veneto, cinema in crisi: -73% nelle sale

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La crisi delle sale cinematografiche è stata al centro dell’incontro del Tavolo permanente dello spettacolo che, nei giorni scorsi, ha coinvolto il Veneto e i rappresentanti dell’Unione Interregionale Triveneta AGIS e della Federazione Italiana Cinema d’Essai delle Tre Venezie, per fare il punto sulle urgenze ed emergenze per il settore dello spettacolo.

La situazione in triveneto

Nell’ambito di questo confronto, particolare rilevanza ha avuto la richiesta di aprire un focus per affrontare e individuare soluzioni e sostegni rispetto alla crisi delle sale cinematografiche. Un settore che, dati Cinetel alla mano, sta vivendo un periodo di crisi profonda con un calo significativo di spettatori e, di conseguenza, delle entrate necessarie per mantenere in equilibrio i bilanci.

Se nel 2019, nel solo Veneto, si sono registrate al cinema ben 7 milioni 642 mila 483 presenze, nel 2020 il calo è stato vertiginoso: il 73% in meno, per un totale di 2 milioni 231 mila 684 spettatori. Discesa che è proseguita ancora nel 2021, che ha segnato l’8,7% in meno rispetto all’anno precedente e 2 milioni 53 mila 939 spettatori.

I dati italiani

In un mercato fortemente condizionato dall’emergenza sanitaria, che ha imposto la chiusura delle sale per 4 mesi (da inizio gennaio a fine aprile), in Italia nel 2021 i cinema hanno registrato un incasso complessivo di circa 170 milioni di € per un numero di presenze pari a 25 milioni di biglietti venduti. Questa l’istantanea scattata da Cinetel e ripresa da Anec.

Si tratta di un risultato leggermente inferiore a quello del 2020 (-7% incassi e -11% presenze) che aveva tuttavia beneficiato di uno dei migliori avvii di sempre in condizioni di mercato pre-pandemiche, e di un decremento del 71% degli incassi e del 73% delle presenze rispetto alla media del triennio 2017-2018-2019.

Se si considerano però solo i dati sul periodo maggio-dicembre, i mesi in cui le sale cinematografiche sono state riaperte, il mercato ha registrato invece rispettivamente circa il 51% e il 53% in meno rispetto alla media del periodo 2017-2018-2019.

Come evitare la debacle

Unica soluzione, per evitare il collasso di un settore andato già ben oltre il limite del burrone ma – resilientemente (e miracolosamente) in piedi, è far sì che le istituzioni possano collaborare su ogni fronte, accettando e facendo proprie le istanze degli addetti ai lavori. Tra le proposte avanzate da AGIS, ora al vaglio della Regione Veneto, la cancellazione dell’IRAP Regionale sui cinema e teatri, analogamente a quanto già fatto dalla Regione Lombardia, un voucher per famiglie con ISEE basso, che consenta loro di accedere alle sale e un Fondo Straordinario per progetti di promozione del pubblico gestiti dalle aziende.

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Lavoro nel campo della comunicazione e mi occupo di teatro come regista e attore e di radio come speaker e conduttore. Ho scritto e scrivo su numerose testate.

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