Non è una fake news, né la scena di un film comico. Il Governo del Regno Unito, guidato da Boris Johnson è arrivato al punto di lanciare una nuova campagna mediatica che suggerisce a musicisti, attori, ballerini e
altri artisti di ogni tipo di provare a lanciarsi in una nuova carriera (in Italia verrà ascoltato il settore?), a cercare un nuovo lavoro. Gli artisti, per il governo inglese, insomma, devono fare altro e contano veramente poco. Sono stati quasi
nulli gli aiuti al mondo dello spettacolo dall’inizio della pandemia. La campagna sostenuta dal governo mostra “Fatima”, una ballerina, che si allaccia le scarpette da danza accompagnate dallo slogan:
“Il prossimo lavoro di Fatima potrebbe essere sul web. Lei non lo sa ancora”. Nonostante molti artisti siano alimentati semplicemente dalla passione e dall’amore per il loro mestiere, questa non può essere sufficiente senza una valida compensazione finanziaria che li aiuti a coprire i costi base della vita, ad andare avanti in attesa di tempi migliori. I musicisti, i creativi e il personale del settore aspettano con grande trepidazione questo intervento che, molto probabilmente, non arriverà. Questa nuova campagna promozionale, infatti, si aspetta che gli artisti semplicemente rinuncino alle passioni di una vita intera che, con fatica, studio e dedizione, hanno trasformato nel loro lavoro, per trovare la stessa soddisfazione emotiva e sicurezza finanziaria altrove. Con un nuovo lavoro, una nuova carriera. Per Boris Johnson ed il suo governo, quindi, i lavoratori dello spettacolo, sono semplicemente dei sognatori. Con la cultura non si mangia. L’unica considerazione finale che si può fare in questi casi, sta tutta dentro al titolo di un film (che di britannico non ha proprio niente): “Non ci resta che piangere”.
Foto di Daniele Trevisan
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