Nulla da fare. Come temuto le nuove restrizioni presenti nel DPCM del 3 novembre hanno reso impossibile l’allestimento della “Prima” della Scala, che sarebbe dovuta andare in scena come di consueto il 7 dicembre con la Lucia di Lammermoor.
L’opera di Gaetano Donizetti, perciò, non andrà in scena. O perlomeno non nella forma consueta che si addice all’evento clou del Piermarini. Questa la decisione presa ieri dal Cda del Teatro: “mancano le condizioni per provare e realizzare una produzione aperta al pubblico e del livello e con le caratteristiche richieste per un’inaugurazione di Stagione”.
Ma è pronto un piano B. Si sta infatti varando un gala musicale a porte chiuse trasmesso dalla RAI e, se possibile, anche su alcune emittenti straniere.
Per rendere l’idea dell’eccezionalità della decisione, bisogna tornare indietro nel tempo di oltre un secolo. Solo tre volte, infatti, la Scala non ha inaugurato la stagione: nel 1897-1898 e nel biennio 1943-1944, a causa dei bombardamenti che colpirono la città.
Ora la palla passa al sovrintendente Meyer, che nel prossimo consiglio di amministrazione, programmato per il 23 novembre, formulerà la nuova proposta. E la speranza è che le sue parole, “vorrei che tutte le famiglie della Scala siano presenti e che oltre alla Rai ci sia il modo di diffondere la serata all’estero”, si tramutino in realtà.