Quasi 2 milioni di spettatori e un incasso complessivo di oltre 90 milioni di euro, per un totale di 1900 recite. Sono i dati sullo stato di salute delle fondazioni lirico-sinfoniche nell’anno 2022, presentati durante il convegno organizzato da ANFOLS al Ministero della Cultura, dal titolo: “L’Opera: resilienza e nuovi modelli gestionali“.
Presenti anche il Ministro della Cultura On. Gennaro Sangiuliano, il Sottosegretario alla Cultura On. Gianmarco Mazzi, che sono intervenuti nel corso dell’incontro.
Dopo la trasmissione del video messaggio di Karen Stone, Direttrice di Opera Europa, il giornalista Paolo Cairoli, moderatore dell’evento, ha dato inizio alla prima sezione dell’incontro.
Un momento di riflessione e di dibattito aperto, che ha raccolto i rappresentanti e i sovrintendenti delle 14 Fondazioni Lirico-Sinfoniche in Italia, per riassumere i risultati ottenuti nell’ultimo anno e delineare insieme nuovi percorsi da seguire.
“Abbiamo avviato negli ultimi mesi un importante confronto con il governo, che ha dato molta attenzione ai temi e alle istanze espresse da ANFOLS” ha dichiarato in apertura Fulvio Macciardi, presidente dell’Associazione Nazionale Fondazioni Lirico-Sinfoniche.
In Italia, il settore dello spettacolo dal vivo è una fase di profonda riorganizzazione strutturale: la leggi 175/2017 e 106/2022 hanno stabilito i principi e le linee guida di riforma del comparto, individuando le basi per la creazione di un nuovo «codice dello spettacolo». A questo si unisce il lavoro promosso da ANFOLS di compiere due ulteriori passi in avanti, che guardino contemporaneamente al presente e al futuro: procedere al rinnovo del CCNL dei dipendenti delle FLS, vacante da oltre vent’anni, e al tempo stesso studiare ed elaborare nuovi strumenti progettuali e gestionali in grado di rendere più compatta e funzionale la rete delle Fondazioni lirico-sinfoniche.
Una rete che nel corso degli anni ha dato prova della sua forza e della sua capacità trasversale di affrontare e sostenere le sfide del settore che ha dovuto affrontare, come quella più recente della pandemia, raccontata nel libro “Dopo il Silenzio. Racconti di teatri d’opera che sfidano la pandemia”, a cura del Presidente AGIS Francesco Giambrone, presentato ieri nel corso del convegno.
Il saggio, realizzato con il contributo dei sovrintendenti e dei responsabili della gestione delle FLS associate ad ANFOLS, della Fondazione Teatro alla Scala di Milano e della Fondazione Nazionale Accademia di Santa Cecilia, raccoglie al suo interno le testimonianze, le risorse e le azioni messe in campo per contrastare la diffusione della pandemia nei luoghi di lavoro e per garantire la produzione artistica e la relativa fruizione da parte dei pubblici nella fase di emergenza.
Tra loro: Marco Betta del Massimo di Palermo, Massimo Biscardi del Petruzzelli di Bari, Nicola Colabianchi del Lirico di Cagliari, Michele dall’Ongaro dell’Accademia di Santa Cecilia, Cecilia Gasdia dell’Arena di Verona, Fulvio Macciardi del Comunale di Bologna e Dominique Meyer del Teatro alla Scala.
Attraverso uno studio, realizzato dall’Università di Enna, il libro restituisce alcuni dati importanti su come i teatri e le FLS hanno saputo riorganizzare le dinamiche e le pratiche gestionali e decisionali durante e dopo la pandemia, nonché il loro sforzo di ridefinizione dei propri obiettivi e delle proprie strategie, tracciando anche linee comuni di indirizzo e di gestione:
- Il 64% dei soggetti intervistati ha detto che c’è stato un investimento importante in infrastrutture tecnologiche;
- L’81,5% ha detto che è cambiato qualcosa strutturalmente e definitivamente nell’uso dei social media e in generale in una nuova modalità di comunicazione;
- Più di 95% ha messo in campo un dialogo aperto e costruttivo con i lavoratori e le organizzazioni sindacali.
Ne emerge una consapevolezza del ruolo più ampio che le FLS ricoprono in relazione al territorio e alle proprie comunità di riferimento. “Lavoro“, “responsabilità sociale” e “qualità dei complessi artistici” sono le tre direttrici principali su cui si devono muovere le fondazioni lirico-sinfoniche in Italia, per trovare modelli di gestione e di relazione con il pubblico comuni, in grado di valorizzare la rete che raccoglie al suo interno le principali istituzioni del settore e che costituisce una parte importante del patrimonio culturale e artistico del paese, a servizio delle comunità.
Hanno inoltre preso parola i registi Damiano Michieletto e Mario Martone, collegati da remoto, mentre l’economista Davide Conte ha presentato una proposta articolata su “Nuovi modelli gestionali” per il settore; i Sovrintendenti delle Fondazioni Liriche Sinfoniche aderenti ad ANFOLS hanno voluto dare una loro visione sul futuro dell’Opera per offrire contributi alle prospettive del settore operistico in Italia, con l’obiettivo di svilupparlo nel medio e lungo termine.